Su Milan-Ludogorets:
un Milan quadrato e cinico supera senza troppi sforzi la squadra bulgara – già in svantaggio di tre reti dall’andata -, evitando anche una possibile (e plausibile) sconfitta di misura. Gattuso dunque allunga la striscia positiva di risultati, che certamente aiuterà i suoi ragazzi ad affrontare con maggiore salute mentale ed entusiasmo il big match di domenica sera contro la Roma.
Difesa imperforabile: il reparto difensivo – compreso anche Donnarumma sr. – si dimostra per l’ennesima volta rinato grazie alla cura Gattuso e termina l’incontro senza subire gol. Un dato non indifferente se consideriamo che quella di ieri sera è la quarta clean sheet consecutiva, la sesta collezionata dall’allenatore calabrese. Romagnoli si conferma affidabile e sicuro, Zapata non sfigura, anche se l’avversario facilita il compito. Meno brillanti gli esterni, in particolare Rodriguez che fatica ancora a coadiuvare la manovra offensiva con incursioni e cross per le punte.
Equilibrio garantito dalla mediana: un’altro elemento da prendere in considerazione è il contributo del centrocampo in entrambe le fasi. Orfano di Bonaventura – indubbiamente il mediano più pericolo e prolifico tra i rossoneri -, la linea di metà campo garantisce copertura e ripartenza, in particolar modo attraverso a Frank Kessié, nelle ultime uscite promotore di tutte le scorribande milaniste. La chiave tattica della partita la offre anche Montolivo, il quale rispetto al collega argentino Biglia, offre certamente qualche verticalizzazione in più, utile ad accorciare i tempi e i ritmi di gioco.
Attacco mutevole: Gattuso sorprende tutti – non tanto schierando André Silva dal primo minuto al centro dell’attacco – bensì proponendo Cutrone nel ruolo di esterno sinistro, alla Mandzukic per intenderci. Il classe ’98 ripaga la fiducia galoppando come un forsennato e regalando svariati break offensivi, uno dei quali decisivi per il gol partita firmato da Borini, ieri sera superlativo a tuttocampo. Il tecnico milanista nel finale di gara inserisce Kalinic per provare il tandem d’attacco con Silva, il quale però si dimostra poco incisivo dalla trequarti in su. Il portoghese – per esprimere meglio il suo potenziale – probabilmente necessità di essere affiancato da una vera prima punta come Cutrone, per poter partire da fuori e girarle intorno.
This post was last modified on 23 Febbraio 2018 - 17:15