La rosa è ampia ma le alternative hanno dimostrato poca affidabilità. A Udine torneranno i titolarissimi

Contro la Lazio in Coppa Italia il Milan avrebbe potuto sì vincere ma soprattutto avrebbe potuto perdere o comunque subire gol che in trasferta sono doppiamente sanguinosi e quasi sempre sinonimo di eliminazione. Lo 0-0 ha rimandato i discorsi alla gara di ritorno ma quello che è balzato all’occhio è che il Diavolo con solo quattro cambi rispetto alla sfida di campionato è sembrata un’altra squadra. In negativo ovviamente.

Un primo tempo lento, impreciso e senza idee che ha ricordato il Milan di inizio stagione o quello delle ultime annate. Senza fame e senza ritmo. Eppure Gattuso non ha stravolto i piani tattici,  ha cambiato i due terzini, Borini e Abate al posto di Antonelli e Calabria, ha inserito Locatelli al posto di Calhanoglu, con Bonaventura che è tornato nel tridente offensivo e Kalinic è partito dall’inizio invece di Cutrone. Ma il modulo è rimasto invariato e anche i concetti, sulla carta, dovevano esserlo. Se tutto sommato i due laterali hanno fatto la loro gara con una qualità inferiore ma senza sbavature, anzi Borini ha letteralmente salvato un gol con una diagonale d’altri tempi, quello che ha più impressionato è stata la mancanza di qualità in avanti in assenza di Calhanoglu. Sembra strano scriverlo ma è così, l’ex Bayer Leverkusen è sbocciato all’improvviso con Gattuso. Oggetto misterioso fino a prima di Natale, ora, con Ringhio, è diventato quasi insostituibile, gol a porta vuota divorato a parte. In questo senso l’involuzione del giovane Locatelli inizia a farsi preoccupante. Sempre in ritardo sulle seconde palle, molta imprecisione e pochissima geometria. Dovrebbe essere lui il vice Kessiè nella testa del mister ma al momento è un lontano parente del Loca visto due anni fa.

Gli undici titolarissimi di Gattuso dovrebbero tornare al completo a Udine ma la poca affidabilità di chi ha giocato meno non è un buon segnale, soprattutto ora che si entra in un periodo decisivo come questo di febbraio dove il Milan scenderà in campo 7 volte n 24 giorni. La rosa è ampia ma le garanzie appaiono diverse. Occorre subito il cambio di marcia da chi ha giocato meno perchè un grosso pezzo di stagione passerà dal prossimo mese.

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