Laudrup: la storia di Brian nel giorno del suo 49° compleanno

Solo il fratello di Miki? No, qualcosa in più, non fosse altro per quel titolo europeo vinto con la Danimarca (in Svezia!) nel 1992. Svezia col punto esclamativo, perché fra svedesi e danesi si gioca il derby dei salmoni a livello di squadre nazionali. E Brian è un po’ figlio della cultura dei derby, evento che gioca, in Danimarca si chiama New Firm, sia da giovane con la maglia del Brondby che da campione più navigato con la maglia del Copenaghen. E proprio da talento ancora di scuola Brondby, ecco nel 1993 il gol, con la maglia del Milan, nel cuore dello stadio Parken in un mitico 0-6 a favore dei rossoneri (con stadio di casa tutto in piedi ad applaudire) proprio contro il Copenaghen.

LA FIRMA DI BRIAN SU UN ANNO D’ORO
Il Milan 1993/1994 è l’unico dell’intera storia rossonera ad aver vinto nella stessa stagione sia lo Scudetto che la Champions League. E di quella squadra, allenata da Fabio Capello, ha fatto parte a pieno titolo Brian, con 18 presenze in 4 competizioni (campionato, Champions, Coppa Italia e Supercoppa Europea) e 2 gol, contro Sampdoria e Copenaghen. Il ricordo è di un giocatore dalla personalità ancora inespressa, ma di speciale forgia tecnica. E se il Milan, portatosi sul 2-0 a Marassi, avesse vinto quella partita, poi finita fra alterne vicende 3-2 per i doriani, la sua parentesi rossonera avrebbe potuto svoltare in positivo.

GATTUSO: “LI FACEVA IMPAZZIRE TUTTI”
Un talentino, nel senso più virtuoso e delizioso del termine. Perché allora la squadra nella quale Brian ha brillato di più in carriera sono stati i grintosi e furenti Rangers di Glasgow? Proprio così, è stato compagno di squadra di Rino Gattuso, il Laudrup junior, nella stagione 1997/98. Era l’ultimo dei quattro anni ad Ibrox Park. Quarantotto mesi in maglia Gers, la militanza più lunga dell’intera carriera dell’attaccante danese. Rino Gattuso ricorda: “Era un grande dribblomane, sciava come una farfalla, in Scozia non gli toglievano mai la palla, li faceva impazzire tutti i difensori avversari, era un piacere vederlo giocare”.

Fonte: acmilan.com

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