La leggiadria delle parole è ben più gradevole della stopposità dei numeri. Ma per descrivere la situazione di Franck Kessié, uno dei pezzi pregiati del mercato, che dopo i suoi primi sei mesi in rossonero tra luci ed ombre pare essersi messo a suo agio, servono le cifre. E salta fuori che il nostro è un autentico stakanovista: 2757 minuti nelle gambe sui 3180 disputati in totale dal Milan sino a questo momento.
Nella rivoluzione copernicana dell’estate, con undici acquisti e tanti “dané” distribuiti in giro per l’Europa, forse ci siamo dimenticati una cosa: trovare qualcuno che potesse far rifiatare l’ivoriano. La partenza di Kucka, per 4 milioni, direzione Turchia, è manco a dirlo passata in secondo piano nell’euforia dei colpi in entrata di Fassone e Mirabelli, eppure in questo inverno che per il Milan si è trasformato in una primavera di rinascita, sarebbe tornato alquanto comodo.
Seppur puntuale nelle chiusure e ben più presente in campo, resta qualche amnesia che il centrocampista arrivato dall’Atalanta si è concesso anche in Coppa contro la Lazio. Come non giustificarlo? La mediana, in questo febbraio fitto di impegni, in cui sapremo molto di più del nostro futuro, dovrà reggere l’urto di partite ravvicinate dentro le quali saranno concessi ben pochi errori e il lavoro di Kessié necessita di una condizione fisica quasi sempre ai massimi livelli per garantire copertura e protezione alla mediana stessa e al resto dei suoi compagni. E dire che un sostituto potremmo averlo già: Gennaro Gattuso, nonostante si trovi a pochi centimetri dal campo, non può però essere d’aiuto.