Già era un periodo di quelli non proprio agevolissimi. Poi si è aggiunta l’Arsenal (una squadra qualunque insomma) e si è fatto tutto tremendamente più complicato. Si perché i quindici giorni che aspettano il Milan sono palesemente i più pesanti dell’anno. C’è in ballo un po’ tutto: campionato, Coppa Italia e Europa League. E sono tutte sfide toste.
Il presupposto è che una percentuale di prendersi il quarto posto, per quanto assai bassa, esiste: il Milan ci crede, glielo impone la storia. I punti dalla Lazio (quarta) sono otto. I punti dall’Inter sette. L’impresa, nei prossimi due match, sarebbe una riduzione del gap o, perlomeno, il mantenimento di quello attuale. Tutto molto difficile se si leggono gli avversari: Roma e Inter. La prima fuori e la seconda (formalmente) in casa. Inutile evidenziare il peso della trasferta contro i giallorossi. Considerati gli impegni di Inter e Lazio (rispettivamente contro Benevento e Sassuolo), perdere significherebbe riportare in doppia cifra il divario dalla Champions. Vincere porterebbe addirittura a meno sei dalla Roma, con lo scontro diretto nel derby poi. Un pari non sarebbe da buttar via: manterrebbe tutti più saldi a livello psicologico. Il derby, invece, è una partita a se’.
Un po’ c’era da aspettarselo. Fino ad oggi ci era andato tutto troppo bene: preliminari, gironi, sedicesimi. Adesso si fa sul serio. Che più serio di così, purtroppo, non si poteva: agli ottavi è Milan-Arsenal. Di per sé la sfida è evidentemente affascinante, più da Champions che da EL. Peccato soltanto giunga così presto. L’andata sarà a San Siro (svantaggio palese) e si giocherà quattro giorni dopo il derby (altro svantaggio). Aldilà del blasone, in ogni caso, va considerato il vero valore dei Gunners oggi: non sono né più scarsi né più forti. Sulla carta è un match equilibrato. La differenza è che per il Milan arriva al termine di un periodaccio.
Negli ultimi tempi è passata in secondo piano, per ovvi motivi. Eppure resta lì, ancora apertissima e tutta da decidere. La finale di Coppa Italia sarebbe una spinta mentale decisamente importante, di quelle che ti cambiano un finale di stagione. Di mezzo, però, c’è ancora Roma: questa volta la Lazio, in semifinale. La solita Lazio, già. Prima del derby e dopo la Roma, per il Milan. Prima della Juve e dopo il Sassuolo, per i biancocelesti. Insomma, un momento importante un po’ per tutti. Gattuso, quest’anno, non ci ha mai perso: restiamo su questa strada.
This post was last modified on 23 Febbraio 2018 - 20:00