Quando una squadra dal blasone e dalle aspettative del Milan si ritrova suo malgrado alla 18ª giornata ad occupare mestamente la decima posizione in classifica, è chiaro che qualunque singola o serie di partite successive, di volta in volta, subiscano, a torto o a ragione, appellativi del tipo: “importantissima”, “della svolta”, “decisiva”.
Dalla vittoria del derby di Coppa Italia, fino ad arrivare a quella dello scontro diretto con annesso aggancio in classifica al sesto posto contro la Sampdoria, analoga sorte è capitata ai match con Fiorentina, Udinese, Lazio – campionato e Coppa Italia – e Ludogorets 7 giorni fa.
Il risultato di Razgrad,teoricamente, dovrebbe aver chiuso il discorso qualificazione agli ottavi di Europa League, di conseguenza il match di ritorno che tra poche ore andrà in scena a San Siro, dovrebbe avere un peso specifico molto inferiore.
E invece no. La gara di questa sera per certi aspetti non è da meno. Rappresentando il preludio al trittico di gare realmente decisive e fondamentali per dare un volto definitivo alla stagione rossonera (contro Roma ed Inter per validare le residue speranze di quarto posto e Lazio per la conquista della finale di Tim Cup) diventa rilevante per due motivi principalmente.
La gestione fisica.
Eccezion fatta per le squalifiche di Calabria prima e Kessié poi, Gattuso, trovato l’assetto e l’undici tipo, fin qui si è dimostrato – a ragione, risultati alla mano – un convinto “sarriano”.Poche le chances concesse ai panchinari, l’ultima non obbligata, fu quella mal sfruttata da André Silva a Udine. Da questo punto di vista, stasera sarà l’occasione giusta per far rifiatare qualcuno dei titolarissimi. Suso e Calabria sicuramente, vista l’assenza dei loro nomi dalla distinta dei convocati. Probabilmente, seppur convocati, verranno lasciati almeno inizialmente in panchina altri “sempre presenti” nell’ultimo scorcio di stagione come Donnarumma, Bonucci, Biglia, Bonaventura e Calhanoglu.
Gestione mentale.
Importante al pari, se non addirittura di più, di quella fisica, la componente psicologica potrebbe risultare cruciale. L’incognita infatti, potrebbe essere rappresentata dalla reazione del gruppo ad uno stop dopo una lunga serie di risultati positivi. Per cui, presentarsi all’Olimpico con alle spalle l’ undicesimo risultato utile consecutivo, rappresenterebbe una garanzia di positività a cui gli uomini di Gattuso non possono rinunciare, soprattutto in questo momento.
Milan-Ludogorets, apparentemente insipida di significato, trova il suo “sale” nella sinergica gestione delle due componenti.
This post was last modified on 22 Febbraio 2018 - 18:31