Dopo il VA e lo Stadio, ecco l’inchiesta giudiziaria: solo polemiche intorno al Milan. Montolivo, complimenti per le parole!

Laureatosi in Giurisprudenza nel 2015, Giovanni D’Avino è giornalista pubblicista dal 2016. Praticamente nato con la passione per il giornalismo ed il calcio, soprattutto quello a tinte rossonere, nel dicembre 2012 entra a far parte di SpazioMilan.it, per il quale attualmente svolge il ruolo di Coordinatore di redazione. Da alcuni anni collabora anche con il settimanale calcistico Corriere del Pallone.

Evidentemente, in assenza di calcio giocato bisogna pur parlar di qualcosa! Quello di ieri è stato un sabato decisamente molto movimentato intorno al Milan, prima messo poi tolto al centro di una presunta inchiesta giudiziaria relativa al passaggio di proprietà del club da Fininvest all’imprenditore cinese Yonghong Li. In mattinata La Stampa afferma che la procura di Milano avrebbe aperto un’indagine per “cessione a prezzo gonfiato e flussi finanziari da Hong Kong“, con contestuali verifiche su un’eventuale ipotesi di reato di riciclaggio. Qualche ora dopo, arriva la smentita di Francesco Greco, procuratore capo della Repubblica di Milano: “Allo stato non esistono procedimenti penali sulla compravendita dell’ A.C. Milan: non esiste alcun fascicolo“, le parole del P.M., a cui fanno seguito le smentite prima del legale di Berlusconi, Nicolò Ghedini (“Notizia totalmente inventata“), poi di Fininvest per il tramite del presidente Marina Berlusconi (“La falsificazione di cui stamane si sono resi responsabili due quotidiani lascia indignati ed esterrefatti per la sua gravità. Fininvest si è comportata con la massima trasparenza e correttezza, come conferma la stessa Procura della Repubblica di Milano, avvalendosi della collaborazione di advisor finanziari e legali di livello internazionale“). Insomma, l’ennesimo stucchevole botta e risposta con protagonista il Milan, che da quando ha cambiato proprietà raramente ha vissuto momenti di tranquillità, tra le voci sul presidente Yonghong Li, le questioni sul Voluntary Agreement con la UEFA, le diatribe con Comune ed Inter per San Siro e tanto altro. Tra i tifosi rossoneri – che pure ci mettono un po’ del loro, essendosi divisi in due fazioni tra chi è favorevole e chi è contro alla nuova proprietà, manco non fossimo tutti tifosi di un’unica squadra – serpeggia una comprensibile stanchezza. Si vorrebbe parlare solo di calcio giocato, chissà quando sarà possibile.

Lo abbiamo detto sin da subito: il mercato invernale del Milan entrerà EVENTUALMENTE nel vivo solo nell’ultima settimana di gennaio. Ed infatti, domani saremo al giro di boa e per il momento tutto tace dalle parti di Via Aldo Rossi. O quasi, perchè Massimiliano Mirabelli è volato questo weekend in Germania per assistere in prima persona ai match Bayer Leverkusen-Bayern (venerdì), Lipsia-Schalke (ieri) e Colonia-Borussia Moenchengladbach (questo pomeriggio ore 15). Sul taccuino del dirigente rossonero finiranno alcuni suoi pupilli: i centrocampisti dello Schalke Goretzka e Meyer (quest’ultimo classe ’95 in scadenza di contratto), il collega di reparto Thorgan Hazard, in forza al Borussia Moenchengladbach, i difensori Kehrer – classe ’96 sempre dello Schalke in scadenza 2019 – ed Upamecano – classe ’98 del Lipsia. Sono tutti profili per l’estate, certo, ma chissà che su quelli in scadenza a giugno il Milan non possa fare uno sforzo sul gong.

Molto più concreto il mercato in uscita, dove procede ad oltranza la trattativa col Boca Juniors per la cessione di Gustavo Gomez: dopo alcuni “no” rossoneri ad offerte argentine ritenute troppo basse, gli Xeneizes stanno via via alzando il tiro e sono arrivati ad offrire un prestito di diciotto mesi con obbligo di riscatto fissato a cinque milioni. Il Milan non vorrebbe scendere di molto rispetto alla richiesta di otto e la sensazione è che con un ulteriore aumento da parte del Boca le parti possano addivenire ad un accordo entro i prossimi quattro-cinque giorni, come confermato dal presidente sudamericano Angelici. In Via Aldo Rossi attendono offerte anche per Paletta e José Mauri, ormai ai margini della rosa di Gattuso.

Un’ultima considerazione su Riccardo Montolivo: non è certamente un mistero che chi scrive non ha mai avuto un grande apprezzamento per le sua qualità da giocatore, soprattutto perchè il nativo di Caravaggio non ha mantenuto in rossonero le aspettative con cui era arrivato dalla Fiorentina. Tuttavia, ho molto apprezzato le parole che l’ex capitano ha pronunciato in alcune interviste degli scorsi giorni. Da “Non mi va di fare distinzioni tra vecchi e nuovi, prima la smettiamo di ragionare in questi termini meglio è per tutti”, a “Credo che il cambio di modulo abbia portato difficoltà maggiori, abbiamo perso ulteriore tempo e fiducia”. Parole vere, sincere, senza troppi peli sulla lingua e dette per fare il bene del Milan: bravo Riccardo, sono questi i tempi e i modi con cui un “senatore” rossonero deve parlare! Con o senza fascia al braccio…

Twitter: @Juan__DAv

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