L’inchiesta “fantasma” su Berlusconi-Li: cronaca di una giornata in “giallo”

La Procura di Milano sta indagando sulla vendita del Milan, avvenuta lo scorso aprile col passaggio di proprietà da Silvio Berlusconi a Yonghong Li. Anzi, no. Non c’è alcun fascicolo aperto. E via con dichiarazioni, comunicati, commenti, smentite, repliche  in un sabato senza campionato che, per i tifosi del Milan, è stato comunque movimentato.

Tutto è cominciato alle prime ore di stamattina quando il quotidiano La Stampa (e anche Il Secolo XIX) pubblica la notizia circa un’indagine aperta dalla magistratura milanese, ventilando l’ipotesi di reato di riciclaggio per la vendita della società rossonera all’imprenditore cinese Yonghong Li. Passano poche ore e a mezzogiorno l’Ansa riporta le parole del procuratore capo di Milano, Francesco Greco, che nega ogni fascicolo sulla vicenda. Esulta Niccolò Ghedini, storico legale di Berlusconi, ringraziando la Procura per la chiarezza e accusando il quotidiano di Torino di mettere in giro false notizie in un momento “clou” come quello attuale, segnato dalla campagna elettorale per le politiche del 4 marzo.

Ma da La Stampa arriva un’altra replica, che difende l’operato della redazione, ribadendo di aver svolto “opportuni controlli circa l’esistenza di un’indagine sull’operazione“, di cui si è venuti a conoscenza da due “fonti distinte“. Infine, il fuoco di Marina Berlusconi, attraverso un comunicato diffuso da Fininvest: “Il tempo sembra passare invano per certi metodi di intendere lo scontro politico e per chi di questi metodi da vent’anni è ostinato protagonista. La falsificazione di cui stamane si sono resi responsabili due quotidiani controllati dal gruppo De Benedetti, La Stampa e Il Secolo XIX, lascia indignati ed esterrefatti per la sua gravità“. Tutto finito? Di certo, l’operazione conclusa lo scorso aprile continua a far parlare. E continuerà ancora per un po’.

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