Forse il Milan ha davvero intrapreso la parabola giusto per tornare almeno competitivo ai massimi livelli. Difficile che tutto ciò
sia sufficiente per tornare in corsa per la Champions League, che a inizio stagione era obiettivo irrinunciabile per le sorti economiche della società, salvo poi essere presto derubricato a obiettivo importante ma non fondamentale, visto che ci sono dieci punti di distacco dal quarto posto. Ma potrà essere necessario per una seconda parte della stagione ricca di soddisfazioni. La prima, tanto per essere chiari, è già stata colta domenica sera: aver battuto la Lazio, la squadra più in forma del campionato assieme all’Atalanta, è certamente una fondamentale iniezione di fiducia. E peccato che l’irregolarità del gol di Cutrone, giustamente sottolineata da tutti i media, abbia fatta passare in secondo piano il valore di un successo comunque importante, a prescindere da come sia arrivato.
SIMBOLI – Come sottolinea l’edizione odierna di Tuttosport, se tutta la squadra, con la sola eccezione, forse di Donnarumma, è in crescita costante, è evidente come certi giocatori siano più di altri il simbolo di questa rinascita: Cutrone, che con la Lazio ha giocato solo grazie all’infortunio di Kalinic, ma che in passato era stato preferito al croato anche in presenza di analoga condizione, è certamente uno degli uomini più valorizzati. Cosi come Calabria, che finalmente sembra aver superato tutte le perplessità che si avevano sulla sua condizione fisica e sulla sua crescita. La prova contro la Lazio ha invece proposto all’attenzione generale la caparbietà, la corsa e il senso della posizione di questo terzino che è arrivato al Milan nellontanto 2006, giovanissimo, e non si è mai mosso, malgrado in estate il Torino abbia cercato di prenderlo, anche inserendolo nella trattativa per Belotti.
Ma se proprio contro la Lazio, ovvero la squadra più in forma del campionato, il Milan ha giocato la sua migliore partita stagionale, i motivi sono plurimi. Oltre ad aver concesso spazio ai giovani, Gattuso è stato capace anche di trovare la solidità difensiva, che poggia sicuramente sul cambio di modulo ma sopratutto anche sulla crescita di Romagnoli e Bonucci non solo singolarmente presi, ma anche come coppia. Ma non solo il tecnico è stato capace anche di far coesistere Bonaventura e Calhanoglu: sembrava una mission impossibile, invece Bonaventura è tornato ad essere il centrocampista con il fiuto del gol (già quattro le reti realizzate) che si era smarrito, mentre il turco ha cominciato ad essere pure concreto, come dimostra l’assist
per Cutrone. Insomma questo Milan è certamente in grado di restare in Europa, anche perché ha ancora tre modalità
per raggiungere l’obiettivo: Coppa Italia, Europa League e naturalmente campionato.
This post was last modified on 30 Gennaio 2018 - 11:13