Uno dei meriti più grandi di Gattuso, oltre a quelli sotto gli occhi di tutti come la continuità di gioco e risultati, è quello di aver tolto al Milan la Suso-dipendenza. Lo spagnolo è ancora al centro del progetto ed è rimasto uno dei cardini dei rossoneri ma ora la squadra lotta e soprattutto vince le partite anche quando l’8 non è al meglio e quando non è decisivo come a Cagliari.
Suso, che con Montella ha vissuto le migliori stagioni della sua carriera, non ha perso la titolarità con Ringhio ma è apparso meno lucido. Con il nuovo mister zero gol e un’espulsione a Verona anche se non si può scordare lo splendido assist per Cutrone nel derby di Coppa Italia. Al di là della perla contro l’Inter però il bottino resta troppo misero per chi era abituato a trascinare il gruppo e a caricarsi sulle spalle le sorti delle partite. Una deresponsabilizzazione che dovrebbe aiutare l’ex Liverpool ad avere ancora di più la mente sgombra per esprimere le sue giocate e che invece sembra quasi schiacciare Suso. Come se rendesse al meglio solo nelle occasioni al limite, in quelle in cui deve determinare da solo le vittorie e le sconfitte.
Ma ora non è così, adesso intorno a lui c’è un gruppo solido e consapevole che non si sgretola più alle prime difficoltà e sa sopperire con il gioco a uno stato di forma non ottimale dei suoi uomini migliori. La squadra sopra il singolo, l’undici che prevale sul solista che resta importante ma non più fondamentale. Si vince e si perde da Milan.
This post was last modified on 26 Gennaio 2018 - 16:34