Finalmente tregua. Arriva in una gelida notte dicembrile la prima vittoria del Milan di Gattuso. Contro il caro Donadoni era vietato fallire, come a Benevento e Fiume del resto. Ma questa volta ai ragazzi è riuscita l’impresa: abbattuto il grande Bologna di Verdi e compagni. E’ triste esaltarsi per certe vittorie, ma viviamo in un’epoca un po’ strana. E un 2-1 al Bologna è capace di farci tornare un briciolo di entusiasmo.
A San Siro non si vede granché. La difesa a quattro non pare aver cambiato più di tanto le cose. I problemi sono sempre gli stessi, con l’impronta di Montella ancora piuttosto evidente: possesso prolungato, difficoltà nel trovare la punta, appoggio costante a Suso. Ciò che preoccupa maggiormente è proprio la difesa. Che sia a quattro o a tre poco cambia: fa acqua da tutte le parti. E non c’entra la neve. Il problema è serio. Perché ieri era il Bologna del buon Destro, che da qualche anno non è esattamente letale. Domani saranno Roma, Inter, Juve, Napoli. E i loro, di bomber, segnano veramente.
Fatto sta: tre gradi in meno e tre punti in più. C’è di buono che Jack è tornato a fare il Bonaventura: concreto, incisivo e decisivo. E probabilmente Gattuso c’entra qualcosa. Perché il Bonaventura dell’ultimo Montella era la controfigura di quello di un anno fa. Lui (Jack) e Suso non possono che rappresentare la base del nuovo Milan. E, perlomeno, è una base di qualità. Ora vediamo di costruirci qualcosa sopra.