“Il tanto vituperato Galliani questo scempio neanche con i parametri zero lo ha fatto”. Lo scrive il nostro lettore Cristian, commentando un post della pagina Facebook di SpazioMilan. Per quanto schietto e senza mezzi termini, in realtà il virgolettato inquadra alla perfezione la drammatica situazione del Milan. Ai punti, a metà stagione, questa squadra è fra le peggiori degli ultimi decenni. Ed è proprio vero: neppure il secondo Adriano Galliani, quello dei parametri zeri e delle occasioni di mercato, riuscì ad assemblare tanto male una rosa. Alla vigilia di Natale ci ritroviamo undicesimi in graduatoria, con otto sconfitte in diciotto partite, tante figuracce già fatte, ridicolizzati da mezza Italia. Peggio di così, oggettivamente, c’era pochissimo.
“Quanto mai Mirabelli ha costruito una squadra ex nova? Se non ha mai fatto il direttore sportivo quale esperienza e capacità poteva avere?”. Questa volta a scrivere è il nostro lettore Luigi. Il quale, va detto, ha pienamente ragione. Dare a Massimiliano Mirabelli, uno che in vita sua il direttore sportivo non lo aveva mai fatto, è indubbiamente un rischio enorme. Perché enorme è il blasone del Milan. Quindi le responsabilità ricadono su Mirabelli, incapace di costruire una squadra competitiva, ma anche su chi sta sopra di lui a livello dirigenziale, che lo ha scelto.
“Per salvare la stagione occorre un mercato riparatore”. Scrive sempre Luigi. E’ difficile parlare di mercato dopo un’estate con 250 milioni spesi e undici nuovi giocatori. Eppure è necessario. Perché, giunti a metà stagione, bisogna constatare l’oggettiva mediocrità di almeno metà dei nuovi acquisti. Intervenire sul mercato vorrebbe dire ricominciare per l’ennesima volta, ma anche sveltire un’inevitabile, ennesima rifondazione, che un’annata di questo genere prevederebbe necessariamente. Certi giocatori, insomma, vanno venduti al più presto. Perché il passare del tempo e il peggiorare dei risultati rischia soltanto di abbassarne la valutazione economica.
Insomma, il mood del popolo rossonero è piuttosto chiaro. Con la cacciata di Montella e il disastro targato Gattuso, pare a tutti evidente come le colpe maggiori non possano che essere dei giocatori e di chi quei giocatori li ha scelti.
This post was last modified on 24 Dicembre 2017 - 13:49