Tante indiscrezioni, un turbinio di voci su un nuovo acquirente per il Milan. Arabi, americani e quant’altro. L’ultimo rumors è stato quello riportato in tv, da TeleLombardia, sull’interesse di Fawaz Abdulaziz Alhokair Group, società saudita che si occupa del settore immobiliare e commerciale ad altissimi livelli. In particolare è entrata nell’area Falck nella periferia di Milano per costruirvi nuovi complessi: socia con il 25% dell’immobiliarista Davide Bizzi.
Ebbene, questo rumors, a differenza di altri strampalati, avrebbe una sua logica. Fawaz Abdulaziz è uno sceicco con importanti capitali e potrebbe essere interessato a partecipare alla costruzione del nuovo stadio del Milan. E’ ben noto tra gli addetti italiani del real estate e tra le banche. Si serve solitamente di uno studio importante come BonelliErede. Inoltre in passato, ad esempio, secondo quanto risulta a questa rubrica ha esaminato senza successo di partecipare alla costruzione del nuovo stadio della Roma.
Ma se si va nel campo della realtà, la realtà al momento è invece un’altra. Fawaz Abdulaziz Alhokair Group non ha intavolato alcuna trattativa, al momento, né con Yonghong Li né tantomeno con Elliott. Per un motivo semplice: la strada prescelta dall’attuale proprietà è quella di rifinanziare il debito (la speranza è con Highbridge) e di far entrare con un aumento di capitale un socio in minoranza al piano superiore (cioè in Rossoneri Sport): meglio se socio finanziario. Se poi tutto dovesse andare male, allora verranno cercate altre strade.
Elliott, da parte sua, attende. Al momento non starebbe facendo assolutamente nulla. Un famoso proverbio cinese, per restare in tema, spiega: “Aspetta sulla sponda del fiume che passi il cadavere del tuo nemico”. In questo caso Li non è nemico di Elliott, ma soltanto debitore. Ma la filosofia resta la stessa. Nel caso che Mr Li finisca in default il prossimo anno, verrà organizzata un’asta e allora potranno partecipare tutti: arabi, americani e ancora cinesi. Forse lo stesso Fawaz Abdulaziz Alhokair Group. Con una base d’asta che sarà tra i 400 e i 500 milioni per il club, in modo che Elliott possa ripagare i suoi crediti e guadagnarci.
Ps: un ultimo accenno, da vecchio osservatore delle vicende finanziarie (e politiche) di questo Paese. L’articolo sul New York Times su Mr Li con dubbi sulla provenienza dei soldi, l’attacco dei 5 Stelle che in Parlamento chiede lumi sulla proprietà del Milan, il ritorno di Silvio Berlusconi in politica con buone possibilità di essere addirittura ago della bilancia nelle prossime elezioni politiche. Tanti indizi mi fanno pensare a qualcosa che potrebbe succedere.
fonte carlofesta.blog.ilsole24ore.com