Non ci siamo esaltati per le vittorie europee di questa stagione – contro avversari modesti – e non serve pertanto nemmeno deprimersi oltre modo dopo una sconfitta a primo posto acquisito. Certo vedere e sentire Gattuso così abbattuto nel post partita, non lascia troppe speranze di ripresa nel breve periodo, ma nel baratro fisico e tattico ci siamo finiti da soli e da soli bisogna provare ad uscirne.
Al di là dell’undici sperimentale di ieri, rimane la costante la sensazione di poca compattezza. I reparti faticano a muoversi assieme, entrambe le fasi risentono in modo evidente della mancanza di automatismi, anche i più elementari. Basta nulla per prendere gol, serve un miracolo per costruire un’azione offensiva.
Nel calcio moderno avere un esterno veloce e tecnico è caratteristica comune a qualsiasi squadra; Cuadrado, Douglas Costa, Mertens, Callejon, Perisic, Salah, Manè, Sanè, Sterling e affini. Perso Conti, in rosa non c’è un altro uomo in grado con le sue professioni di spaccare le partite. Questo tipo di giocatore permette di sopperire a giornate o periodi di scarsa produttività tattica. Semplifica la vita degli allenatori. Lascia una way out. Noi non abbiamo nemmeno quella. Ecco perché un Deulofeu l’anno scorso era così decisivo.
Una soluzione per aggiungere imprevedibilità, potrebbe essere inventarsi Kessiè alla Nainggolan di spallettiana memoria. I suoi strappi e la sua fisicità in un 4231, con Jack e Suso ai lati, dietro a una punta, potrebbe essere una variante interessante. È un lavoraccio caro Rino, ma ci devi provare. Forza.