Milan-Inter, è il derby della disperazione

Federica Barbi è laureata in Lettere Moderne e Giornalista Pubblicista dal 2012. Collabora con SpazioMilan.it quasi dalla sua nascita, esattamente dall’aprile del 2012. Segue il Milan dalla lontana Torre Annunziata, in provincia di Napoli, ma quando può corre a rifugiarsi a San Siro, per seguire da vicino le vicende rossonere. Attualmente collabora anche con Vesuvio Live e Betclic. 

Si salvi chi può. Incastonato tra Natale e Capodanno, in una Coppa Italia che sa da sempre di “Coppa del Nonno”, Milan-Inter di questa sera è una sorta di derby della disperazione. Senza esagerare, senza dare alla gara toni drammatici, è innegabile che le milanesi stiano trascorrendo festività tutt’altro che gioiose.

Per numeri, classifica, aspettative disilluse, milioni sprecati, il Milan è certamente quello che sta peggio. Le sconfitte sono già 8 in 18 partite: non erano così tante dalla stagione 1981-82, quella della retrocessione in B (e qui partono gli scongiuri). La zona Champions è distante 14 punti, con la Roma che ha anche una gara in meno. Un abisso. L’obiettivo stagionale è già rimandato a data da destinarsi.

L’Inter è piazzata meglio, e ha raccolto forse anche più di quanto abbia seminato in quest’estate tra mercato e pronostici vari. Eppure, gli ultimi dodici giorni circa, sono stati da incubo. Un risveglio brusco, prima con la magra figura con il Pordenone, squadra di Serie C che ha intaccato le certezze dei nerazzurri, poi con le due sconfitte di fila con Udinese e Sassuolo. Imbattuta per 16 turni, l’Inter si è trovata improvvisamente di fronte ad un’emorragia che ha dissanguato l’entusiasmo, nonostante il campionato sia ancora lungo.

Quella di stasera, quindi, è molto più che un derby natalizio tra cugini, è un match che apre le porte del riscatto. Per l’Inter la Coppa Italia resta l’unico trofeo stagionale a cui ambire, per il Milan l’ultima chiamata prima del ricovero per depressione.

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