Le copertine se l’è prese tutte Cutrone e non poteva che essere così. Classe 98′, veleno in corpo, spirito guerriero e killer instinct. La faccia tosta di giocarsela corpo a corpo con Skriniar, su tutti i palloni. Con la forza dell’incoscienza, senza pensare al fatto che allo slovacco concede centimetri e chilogrammi. A fine gara però, al di là del gol, è evidente dal linguaggio del corpo del nerazzurro che gli è entrato sotto pelle, eccome anche. Una notte da leone quella di Patrick.
Assieme a lui, leoni sono stati i nostri due centrali difensivi. Impeccabili o quasi, hanno avuto il coraggio di stare alti, tenendo la squadra corta, in special modo dal 70′ in poi, quando il match iniziava a scottare per davvero. Per capacità di guida, la miglior partita di Bonucci in rossonero. Molto bene come detto anche Romagnoli, che sarebbe un 95′ e ci piace sottolinearlo, perché l’età media di questo Milan è parecchio bassa ma pare non interessare a nessuno.
Una piccola crescita l’ha avuta anche Biglia, che ha tenuto 120′, pur gravato da un giallo preso presto nel primo tempo. Non era semplice sfangarla come l’ha sfangata dopo questi mesi difficili. Supportato a dovere da Kessié, il quale ha messo a disposizione i muscoli in modo più funzionale del solito.
A tal proposito, in questo Diavolo starebbe bene anche Kucka, forse sacrificato frettolosamente in nome delle plusvalenze. La quantità e il fisico nel calcio moderno incidono, e in mezzo al campo abbiamo poca spada e troppo fioretto. Sarebbe interessante lanciarsi già in gennaio sul ‘nuovo Kuco’, rappresentato perfettamente da Barak, interno di centrocampo di 190 cm dell’Udinese, abile tra le altre cose negli inserimenti senza palla, che tanto mancano in questa stagione. Se ci muoviamo per tempo, potrebbe venir via a poco. Non sarà un profilo top, ma varrebbe molto, perché è ciò che serve.
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