Il Milan prosegue il viaggio verso la mediocrità, scrive cosi l’edizione odierna di Tuttosport analizzando la prestazione dei rossoneri ieri contro il Napoli. I ragazzi di Montella non hanno sfigurato ieri però nonostante l’impegno messo in campo il risultato rimane invariato: ennesimo scontro diretto perso e quarto posto sempre più lontano.
Il Milan come osserva il quotidiano torinese, comincia a somigliare a una squadra, ha orgoglio, lotta e non molla pur essendo sotto di due gol ma non riesce quasi mai a pungere e il settimo posto in classifica non è certo un caso, considerando le sei sconfitte contro le sei squadre di vertice, e la distanza dal quarto posto, infatti, è cresciuta ulteriormente dopo la vittoria di ieri della Roma.
Ma c’è stata ancora una netta differenza, che dalla tribuna si è notata molto bene: la rispettiva partecipazione all’azione di ripartenza: quando il Milan ripartiva il portatore di palla quasi sempre, era anche il giocatore più avanzato, con la sola esclusione di Kalinic, che però serviva poco o nulla a far salire la squadra, quando era il Napoli invece a ripartire, l’azione era corale, quasi come una squadra di rugby, ma con la differenza che chi correva, palla al piede, aveva almeno 3 o 4 soluzioni davanti a sè, tra cui scegliere per proseguire la manovra.
Il Milan nonostante tutto ha provato a tenere testa soccombendo solo per pochi minuti, tenendo comunque il match equilibrato, e subendo il secondo gol, ancora intorno alla mezz’ora della ripresa, quando nell’aria si respirava aria di pareggio. Con l’ingresso di Andrè Silva al posto dell’infortunato Suso, i rossoneri hanno dato il meglio. Ma che il Milan non sia passivo e che abbia ancora un’anima è dimostrato dal gol del 2-1, segnato da Romagnoli in recupero con uno bellissimo tiro da fuori.