Il 18 giugno 1998, mentre la dirigenza milanista attende una risposta da Kiev per l’ucraino Shevchenko (che, come noto, arriverà con un anno di ritardo), viene, nel frattempo, ratificato il passaggio in rossonero del nazionale argentino Roberto Fabián Ayala. Difensore centrale roccioso e forte nel gioco aereo, nonostante la non elevata statura, “El Ratton” viene pagato al Napoli (che da tre anni ne detiene il cartellino) ben 16 miliardi di lire più le comproprietà di Nilsen e Daino.
Fortemente voluto da Alberto Zaccheroni, suo estimatore sin dai tempi di Udine, Ayala rappresenta nell’immaginario del tecnico emiliano un jolly difensivo, da impiegare sia come libero che come marcatore, rappresentando, dunque, uno dei pilastri imprescindibili dal quale ripartire nel nuovo ciclo milanista.
A fronte delle elevate aspettative nei suoi confronti, l’ex Napoli, nelle due stagioni trascorse a Milanello, non riesce mai ad imporsi nelle gerarchie del Diavolo, disputando appena 35 incontri tra campionato, Coppa Italia e Champions League, senza siglare alcuna marcatura.
Dell’esperienza rossonera di Ayala rimarrà indimenticabile la gomitata ricevuta da Ronaldo, con conseguente espulsione del Fenomeno, nel derby di andata della stagione ’99-’00, vinto dal Milan per 2-1.
Dopo 7 stagioni al Valencia, di cui diviene capitano, e una breve parentesi a Saragozza, El Ratton torna in patria, al Racing Avellaneda, dove appende gli scarpini al chiodo e oggi svolge il ruolo di Coordinatore Generale e Direttore Tecnico.