Al Milan, di questi tempi, ci sono parecchi nodi. E il più difficile da sciogliere si chiama attacco.
Kalinic e company segnano poco. Troppo poco. Per carenze a livello tecnico o problemi di altro genere. Ma la colpa non può essere limitata esclusivamente a loro. Perché per fare gol devi avere l’occasione di fare gol. E il Milan di occasioni non ne crea di certo in quantità industriali.
Ora, in un 3-4-2-1 il compito spetta alla coppia che sostiene il centravanti. Ma con Suso che per incidere deve necessariamente partire da destra, le responsabilità cadono sull’altro trequartista. Che (teoricamente) deve fungere da anello di congiunzione fra centrocampo e attacco.
È in questo senso che Calhanoglu (“l’altro trequartista”) ha fallito in toto. Perché quello è un ruolo cruciale: esige personalità. E lui di personalità ha dimostrato di non averne. Sia per l’ambiente nuovo, per la lingua, o per altro. Fatto sta: di personalità non se n’è vista (quasi) mai.
Ecco allora che il rientro di Bonaventura diventa la notizia più lieta di questa pausa Nazionali: Jack sostituirà Hakan. A lui il compito di unire la mediana al centravanti: smarcamenti, break, assist. E, cosa assai fondamentale: gol. Il cinque rossonero può farlo eccome: lo ha dimostrato nella passata stagione. Quest’anno fra acciacchi e panchine non è ancora mai stato realmente decisivo. Ma il tifoso del Milan sa bene che può esserlo. Deve esserlo.
This post was last modified on 8 Novembre 2017 - 15:27