Alla vogilia del big match del San Paolo, che vedrà la capolista Napoli affrontare il Milan nell’anticipo della 13esima giornata di campionato, è stata intervistato dal Corriere dello Sport il terzino rossonero Ricardo Rodriguez, uno dei giocatori più affidabili per Montella in questa prima parte di stagione e assoluto protagonista con la maglia della sua Nazionale negli spareggi per la qualificazione ai prossimi Mondiali di Russia.
Ricardo Rodriguez, ma il Milan può pensare di vincere al San Paolo?
“Certo, andiamo con quell’obiettivo. Loro sono forti, ma anche noi nella nostra squadra ci sono tanti elementi di qualità. Le possibilità ci sono. Mi piacerebbe segnare ancora anche se, pur di vincere, mi andrebbe bene anche un’autorete“.
Che effetto avrebbe una vittoria sul Napoli?
“Sarebbe la svolta per noi. Ne abbiamo bisogno, per dare consistenza al lavoro che stiamo facendo. Ma, anche se dovesse andare male, non dovremo abbatterci perché il calcio offre sempre un’altra possibilità“.
Finora è sempre andata male. 4 scontri diretti e 4 sconfitte. Cosa deve cambiare per fare risultato?
“In realtà contro le big, non ci siamo comportati male. Contro il Napoli, oltre che essere sempre aggressivi, sarà fondamentale restare compatti e concentrati per 90′. Dovremo essere attenti in ifesa e freddi nello sfruttare le occasioni che ci capiteranno, perché non ne avremo molte. Poi, come ho già detto, tutti possono fare la differenza“.
Qual è il punto di forza del Napoli?
“Penso l’attacco, perché sono veloci, rapidi. Anche a centrocampo giocano al massimo con uno o due tocchi. In generale si tratta di un gruppo che sta insieme ormai da qualche anno e questo fa la differenza“.
Il Milan invece è una quadra tutta nuova…
“Infatti. E ci vuole tempo perché tutti si ambientino e si integrino. Non è facile e questo ci ha creato qualche difficoltà“.
C’è un giocatore che toglierebbe al Napoli?
“A logica direi uno dei tre attaccanti, ma la verità è che io non cambierei nessuno dei miei compagni di squadra“.
Intanto, dovrà vedersela con Callejon…
“Lo spagnolo è molto forte. Lo so bene perché l’ho già affrontato con il Wolfsburg (e Callejon in una occasione ha anche segnato). Prima però devo sapere se sarò in campo…“.
Tranne che con il Sassuolo, Montella non ha mai fatto a meno di Rodriguez. E’ capitato anche che giocasse nella difesa a 3, come al Wolfsburg.
“Io voglio giocare, quindi la posizione conta fino a un certo punto. Tocca all’allenatore poi decidere e io sono abituato a dare comunque il massimo“.
Gli azzurri sono favoriti per lo scudetto?
“Non credo ci sia una squadra che si faccia preferire alle altre. Quelle che stanno avnti hanno tutte qualche chance di spunatrla. L’Inter, ad esempio, non gioca le Coppe, quindi ha tutta la settimana per preparare la gara successiva di campionato. La Juve, invece, è un gruppo di campioni, non solo tra i titolari, ma nache in panchina. E poi sono abituati a vincere. Il Napoli ha dalla sua l’abitudine di giocare assieme da tempo. Attenzione, però, anche a Roma e Lazio“.
E il Milan? Per la Champions ormai è più semplice passare dall’Europa League?
“Sicuramente, rispeto al campionato ci sono meno partite. Ma dopo la seconda fase saranno tutte finali. Noi, però, non ci possiamopermettere di trascurare il campionato. Il nostro obiettivo deve essere finire il più in alto possibile. Poi si vedrà in quale posizione“.
Come sta Montella? Ora la sua posizione sembra tranquilla…
“Ha sempre lavorato nello stedsso modo, con grande impegno. E’ un tecnico che sa spiegare molto bene le sue idee. Tocca a noi, poi, tradurle sul campo“.
Con il Napoli, sarà anche la sfida tra lui e Sarri.
“Sarri sta facendo bene al Napoli. Ma, allo stesso tempo, Montella sta facendo bene qui al Milan. Sono entrambi bravi e preparati“.
La delusione Mondiale degli azzurri potrebbe incidere in qualche modo? Nel Milan ci sono Bonucci e Donnarumma, nel Napoli Insigne e Jorginho.
“Non credo che nessuno sarà condizionato. La Nazionale è una cosa e le squafre di club un’altra. Certo la delusione di aver mancato un traguardo così importante non si cancella, ma può essere anche un’occasione per reagire“.
Tornando al suo spareggio, c’era il rigore con l’Irlanda del Nord?
“Direi proprio di no…”
E il suo del derby, quando ha abbracciato D’Ambrosio?
“Nemmeno, visto che la palla era ormai andata. Ma quello si poteva dare“.
This post was last modified on 17 Novembre 2017 - 10:08