Dal ‘voluntary’ al ‘settlement’ è come dal giorno alla notte. Domai a Nyon l’amministratore delegato rossonero Marco Fassone si ripresenterà davanti alla commissione del fair play. La delegazione sarà sarà tesa e motivata, perché in gioco c’è il futuro del club. Come evidenzia l’edizione odierna della Gazzetta dello Sport, il ‘voluntary’ è stato rimandato a giugno da parte della UEFA . Ad oggi, però, la situazione non sembra essere migliorata anzi, semmai, è del tutto precipitata visti i risultati attuali ottenuti. Il Milan dovrà presentare un business plan solido e concreto, con garanzie e coperture bancarie serie, non più semplici promesse. Nel caso in cui il ‘voluntary’ dovesse essere negato, ci sarà un nuovo riesame tra gennaio e febbraio 2018, con un obiettivo di più basso profilo, il ‘settlement’ (patteggiamento), quello fin qui riconosciuto ai club finiti nel mirino della UEFA per i loro conti. Il ‘settlement’ prevede molta meno libertà di movimento, sicuro peggioramento del business plan, limiti relativi alla rosa e al mercato, sanzioni economiche e anche peggio. La mancata concessione del ‘voluntary’, dunque, rallenterebbe la rinascita del Milan e creerebbe diversi problemi alla nuova proprietà rossonera.
This post was last modified on 8 Novembre 2017 - 12:23