Dai nostri inviati, Simone Basilico e Piermaurizio Di Rienzo.
Queste le dichiarazioni rilasciate al termine della gara persa contro i pari età della Juventus, ai microfoni di SpazioMilan.it, da Rino Gattuso: “Non mi sembra sia stata una brutta partita. Nel primo tempo, sono andati meglio loro, che erano più aggressivi, mentre i nostri centrocampisti toccavano la palla tre o quattro volte. Abbiamo concesso, per errori nostri, tre o quattro ripartenze. Nella ripresa, abbiamo creato tre o quattro occasioni nitide. In ogni caso, anche nel primo tempo, siamo andati in campo aperto quattro o cinque volte, sbagliando l’ultimo passaggio. Quella di oggi non mi è sembrata una partita brutta. Credo che il calcio italiano debba andare alla ricerca di questo. In questi anni, siamo andati a copiare da altre parti, malgrado fossimo bravi in difesa, sulla marcatura, nello scappare in maniera corretta. Penso che oggi abbiamo visto come debbano giocare i giovani che, dopo questi campionati, vengono spesso mandati in Serie B o in Serie C. Nel primo tempo, ci è mancato Diaz, che ha giocato al di sotto delle proprie potenzialità. Anche Forte, nel primo tempo, da punta centrale, ha sbagliato tantissimo. Murati è cresciuto nella ripresa, dopo un primo tempo al di sotto delle sue potenzialità. Se Diaz e Forte mi abbiano deluso? No, non ho detto questo. Ho detto che avrebbero dovuto fare di più. Quando un attaccante ha due o tre palle gol, significa che ha i concetti giusti. Se non ci fosse arrivato, voleva dire che prepariamo le cose male e che non ascolta. Invece, c’è arrivato. Sbagliano i grandi, quindi, può sbagliare anche Forte, che è ancora giovane. Paletta? Ci siamo messi d’accordo con Montella, il giocatore vuole maggiore minutaggio e abbiamo fatto questa scelta. Mi sembra riduttivo dire che la squadra non molli mai. Per giocare a calcio, serve questa componente. Solo di fioretto, così come dimostrato dalle cosiddette piccole, non si può giocare. Per giocare in un certo modo, servono giocatori che sappiano giocare a calcio. Io credo che i giocatori vadano messi nelle condizioni di rendere al massimo. Bisogna capire con chi si lavora. Ancelotti? Io non sono stipendiato dalla Nazionale, sono un allenatore che si è messo in discussione. Avrei tante cose da dire, ma è meglio stare zitti, per non fare polemiche inutili. Ho vestito la maglia della Nazionale per 20 anni, l’esclusione dal Mondiale è stata una mazzata pazzesca, ma abbiamo la possibilità di azzerare tutto e di ripartire da zero. Speriamo che ciò accada”.
This post was last modified on 18 Novembre 2017 - 15:55