Al termine della rotonda vittoria nella gara di giovedì sera contro l’Austria Vienna che ha qualificato il Milan ai sedicesimi di finale come prima nel suo girone con un turno d’anticipo, ci sono state due dichiarazioni che non sono passate inosservate. Il protagonista numero uno della squadra rossonera è stato André Silva che con una doppietta ha permesso la tranquilla vittoria alla sua squadra dopo lo svantaggio iniziale. Ed è proprio l’attaccante portoghese che, intervistato nel post partita, ha fatto intendere di pretendere più spazio anche in Campionato esprimendo tutto il suo disappunto per lo scarso utilizzo nella nostra Serie A. Lo stesso Kakà, ospite d’onore del Milan durante tutta la giornata di giovedì, alla domanda su chi fosse il calciatore del Diavolo più promettente e con maggior talento, ha indicato senza esitazioni il nome della punta lusitana.
Da Kakà a Cristiano Ronaldo, che lo ha sempre indicato come suo possibile erede per il calcio portoghese, il passo è breve. André Silva sta vivendo e ha vissuto un inizio di stagione abbastanza contraddittorio. Otto gol in Europa League, tra preliminari e girone di qualificazione, a cui si sommano le tre reti in Nazionale, una di queste fondamentale per la qualificazione diretta del suo Portogallo al Mondiale russo che si disputerà in estate. In totale fanno undici reti in stagione. Ebbene sì, il bottino si ferma qui perché il numero nove rossonero non è ancora riuscito a sbloccarsi e a segnare il suo primo gol nel campionato italiano. Questa astinenza prolungata fa e ha fatto discutere tantissimo e pesa molto sul giudizio complessivo che opinione pubblica e tifosi hanno di uno degli acquisti più onerosi della faraonica campagna di rafforzamento rossonera.
La critica ed il giudizio più diffuso, ma anche assai più semplicistico, resta quello che vuole André Silva bravo a trovare la rete in Europa con difese poco organizzate e deboli, quella dell’Austria Vienna a cui il portoghese ha realizzato cinque gol in due gare né è l’esempio, e un po’ più in difficoltà con le rocciose e fastidiose difese del nostro campionato. Da qui a bollare il ragazzo come acquisto sbagliato e non adatto per il campionato italiano, il passo è brevissimo. Spesso ci si dimentica, però, di due aspetti fondamentali. Il primo elementare e che dovrebbe essere abbastanza scontato, ma purtroppo non lo è, parla di un ragazzo che ha appena compiuto 22 anni che si è appena affacciato ad un palcoscenico diverso, sconosciuto e che avrebbe bisogno di tempo per apprendere i trucchi del mestiere, crescere nei fondamentali e smaliziarsi a sufficienza per affrontare la giungla delle difese nostrane.
Il secondo non è meno importante, anzi. Abbiamo aperto questo pezzo parlando delle dichiarazioni del ragazzo al termine della gara di Coppa. André Silva reclamava spazio anche in campionato. In effetti su tredici partite stagionali disputate in Serie A, in sole tre occasioni il portoghese è stato impiegato dall’inizio. A parte la deludente prima gara da titolare contro la Spal, le altre due sono state nelle sfortunate, ma complicate, gare contro Roma e Inter. Nella prima il nove rossonero offrì una prestazione più che sufficiente, nella seconda colpì un palo beffardo, nonostante non convinse del tutto. Da lì in poi solo scampoli di gara, contro Chievo e Juventus a risultato già ampiamente acquisito e l’intero secondo tempo di Napoli, contro la squadra più forte del campionato. Un po’ troppo poco per giudicare un 22enne, ma finché Vincenzo Montella si ostinerà con il suo ostracismo verso la punta lusitana, difficilmente potranno cambiare giudizi e destini.
This post was last modified on 25 Novembre 2017 - 02:31