Si alza un timido sole caldo all’orizzonte del pianeta Milan. Le voci di gossip, più o meno fantasiose, che intorbidivano l’aria sono destinate a svanire così come sono nate; in questi giorni si è parlato dell’interesse di Silvio Berlusconi verso il riacquisto del club, del ruolo di Paolo Scaroni come nuovo presidente del club nel caso in cui il Milan passasse in mano ad Elliott, e della presunta collaborazione di Antonio Giraudo, ex AD della Juventus. Tutte suggestioni.
La notizia, buona e concreta, è che il Milan si troverebbe vicino al rifinanziamento del debito contratto con Elliott ai tempi del closing. Ieri la società rossonera ha firmato un contratto di esclusiva della durata di otto settimane, sotto la guida dell’advisor Bgb Weston. Questa società finanziaria inglese ha già trovato la banca (o il fondo) che rifinanzierà il club. Il capo del team di Bgb che studia il caso Milan, Lorenzo Gallucci, è fiducioso circa i tempi, che saranno molto più stretti rispetto alle otto settimane previste dal contratto. Il debito contratto con Elliott, 180 milioni a Yonghong Li con tasso dell’11% e 123 milioni al Milan con tasso del 7,7%, va saldato entro ottobre 2018 altrimenti il club passerà sotto il controllo del fondo americano, pronto a rivenderlo per recuperare, e far fruttare, l’investimento. Fassone quindi potrebbe liberarsi di Elliott non solo prima di ottobre, ma anche prima delle aspettative fissate in primavera 2018. Il nuovo fondo elargirà un finanziamento superiore a quello di Elliott con durata quinquennale. Ciò garantisce ossigeno per le casse del Milan e libertà nella gestione della società e degli asset.
Gallucci crede nel management rossonero e nel piano di sviluppo del brand in Asia. Intanto esclude il coinvolgimento di Antonio Giraudo (Amministratore Delgato della Juventus fino al 2006) in questa operazione: Giraudo collabora con Bgb per quanto rigarda real estate.