Pensare al Milan dopo la tragedia azzurra è difficile. Perché l’italiano medio pensa poco alla Nazionale. Durante l’anno quasi si scoccia a guardarla. Ma quando c’è in ballo tanto (e a San Siro c’era in ballo parecchio) si sveglia dal letargo. Indossa una maglia azzurra. E non ce n’è per nessuno.
Fatto sta: siamo fuori. L’epilogo, possibile ma impossibile da pensare, è diventato drammaticamente realtà. Ma si va avanti, per forza. Metabolizzare. Azzerare. Ripartire. Appunto: ripartire. Da chi? Non da Buffon, Barzagli, De Rossi e probabilmente Chiellini. Loro hanno dato. Tanto, tutto: per l’Italia non ci saranno più. Si ricomincia da una nuova generazione. Più qualche trentenne, gli anziani del 2022.
Pare strano, eppure è così: c’è molto Milan nella nuova Italia. Non che la cosa entusiasmi più di tanto. Anzi. Vedendo questo Milan potrebbe far piangere. Ma tant’è. Anche perché, in fondo, la conosciamo la gioventù rossonera. Di certo fra le più futuribili in circolazione. Oso: la migliore nel panorama nostrano. Donnarumma, Conti e Romagnoli. L’Italia riparte (anche) da loro. Già, dei 5 dietro (4+1) 3 saranno rossoneri. Aggiungiamoci Bonucci: 4 su 5. Un potenziale Ital-Milan
Gigio governerà la porta nazionale per il prossimo ventennio. Gigi gli ha passato pubblicamente il testimone: l’abbraccio commosso post Italia-Svezia resta emblematico. Conti se la giocherà con Zappacosta. Nel 2022 il primo avrà 28 anni, il secondo 30. Cambia poco. Ma se al Chelsea la concorrenza è quantomeno agguerrita, per il Milan Andrea è il futuro della corsia destra. Per questo parte più avanti dell’ex Toro. Con Bonucci faro della nuova difesa, nonché capitano (in assenza di Chiellini), per l’altro posto in mezzo sarà corsa a tre: Caldara, Rugani, Romagnoli. E se c’è da puntare su un favorito, nessun dubbio: Alessio. Ci sono tutti i presupposti: è l’unico mancino, è compagno di Bonucci, ha la personalità giusta.
Fra i “vecchi” del 2022 c’è anche Bonaventura. Ad oggi nessun tecnico l’ha mai visto bene con l’azzurro addosso. Ma se tornasse decisivo al Milan, dove punta a diventare un riferimento, allora sarebbe d’obbligo prenderlo in considerazione. Almeno come Jack.
Chiaramente la speranza è che pure un Locatelli o un Cutrone possano sbocciare. Anche se qui dipende molto dalla società e dalle modalità di gestione. Perché gli altri (Gigio, Conti, Romagnoli, Bonucci, Bonaventura) hanno il posto fisso. Loro, ad oggi, no. Ma sono due ’98, c’è tempo. Intanto palla agli altri, per un nuovo ciclo azzurro. Decisamente più rossonero. Che, magari, sarà anche più vincente. In fondo non ci vuole molto.
This post was last modified on 15 Novembre 2017 - 22:31