In molti si chiederanno perché mischiare politica e calcio. La risposta è semplice. Il panorama cinese sta conquistando il mondo calcistico. L’insediamento cinese, però, potrebbe ridursi radicalmente o espandersi sempre più. Questo dipenderà da quanto accadrà nel corso del 19° congresso del Partito Comunista cinese in programma da oggi per una settimana a Pechino. Alla finestra ci sono milioni di tifosi, in particolar modo quelli del Milan e dell’Inter. All’esito del congresso è legata (indirettamente) la continuità della politica ‘calcistica’ varata dall’attuale presidente Xi Jinping. Alcune frazioni non hanno visto di buon occhio le spesse folli effettuate negli ultimi anni, frenate in questi ultimi mesi in vista proprio dell’appuntamento politico. Non a caso la Federazione ha introdotto limiti alle capacità di spesa dei club locali. I nuovi assetti politici determineranno anche il destino degli investimenti all’estero nel settore dello spettacolo, nel quale rientra anche il calcio. Difficile capire se ci sarà ancora la possibilità di flussi di capitali verso l’entertainment occidentale. Il Milan ha speso decisamente tanto in estate, grazie alla solidità finanziaria del prestito di Elliot più che per investimenti della nuova proprietà capeggiata da Yonghong Li. In questo momento, la Cina rossonera, più che il luogo geografico della nuova società, rappresenta una speranza di opportunità di mercato.