L’estate del ’99 rappresenta per il mondo rossonero una sorta di crollo del muro di Berlino. Con dieci anni di ritardo rispetto alla Germania dell’Ovest, anche il Milan apre, infatti, le sue porte ai calciatori dell’ex Unione Sovietica, in specie provenienti dalla Dinamo Kiev.
L’esperimento Shevchenko ha funzionato, e il duo Galliani-Braida, a gennaio ’01, decide di acquistare, su segnalazione dello stesso ucraino, un jolly georgiano, cresciuto nel laboratorio di Lobanovs’kyj, che di nome fa Kakhaber Kaladze.
Il 23enne esordisce a San Siro contro la Reggina, in un incontro sofferto ma vinto dai rossoneri, e da quel giorno si afferma nell’undici titolare rossonero per ben 10 stagioni.
Al Milan, nelle 284 partite disputate, vince 8 titoli nazionali e continentali e segna 13 gol, tra i quali si ricorda, in particolare, quello decisivo nel derby di ritorno del 2006, vinto dai rossoneri 1-0.
Il georgiano chiude la carriera al Genoa, dove, in 2 stagioni, gioca 53 incontri e segna un gol.
Oggi Kaladze, dopo un’esperienza da Deputato del Parlamento Georgiano e Ministro dell’energia del paese, sta tentando la scalata a sindaco della capitale Tbilisi.
This post was last modified on 19 Ottobre 2017 - 18:33