“Io quando sono nato ero in pericolo di vita per un’ernia diaframmatica. Mi hanno operato subito: era 50-50 tra vita e morte. Per questo ringrazio Dio, anche per le cose piccole. Ho capito che ci hanno dato questa vita, dobbiamo cercare di essere felici. Siamo qui per questo”, racconta Ricardo Rodriguez in un’intervista a La Gazzetta dello Sport.
Capitolo derby: “Una gara speciale. A me piace se la partita è calda. La sfida con il mio amico Perisic? Ivan è fortissimo, è pericolosissimo. È forte, ha fisico, è rapido, salta l’avversario e soprattutto gioca con due piedi. La sua mentalità mi piace: anche a Milano siamo usciti a mangiare insieme. Che può fare chi lo marcherà? Stargli sempre vicino. E sperare che non sia in giornata. Io all’Inter? Sì, l’Inter ha parlato con il mio procuratore nella prima parte dell’anno ma il Milan, quando è arrivato, ha chiuso rapidamente. E io sono felice di giocare il derby per il Milan”.
Che cosa non sta funzionando? “Difficile dirlo. Il calcio è così: giorni buoni e altri no. Forse i nuovi vogliono mostrare di essere all’altezza e si mettono pressione: ci sono calciatori che la gestiscono meglio di altri. Il Milan vuole vincere, è normale che la società intervenga: la vita è così, decidono i capi. Poi non so che è successo con Marra, sono arrivato un giorno e non c’era più. Mai più visto. Mi piaceva, un bravo ragazzo. La dieta? Al Milan si può mangiare tutto, anche se io preferisco il latte di riso o di soia”.
Chiusura sul rigorista: “Nelle ultime partite io ero il primo e Kessie il secondo. Non so come tirerò, decido all’ultimo istante: è puro istinto”.
This post was last modified on 13 Ottobre 2017 - 10:31