Dopo lo scialbo e deludente 0-0 di giovedì contro l’Aek Atene è andato in scena un summit notturno a San Siro con un obiettivo semplice: capire perché il Milan non riesce ad ingranare. Ovvio che sotto accusa vi sia la gestione firmata Vincenzo Montella.
Come scrive oggi la Gazzetta dello Sport, è ad un bivio. Già nel giorno del match di coppa il d.s. Mirabelli lo aveva messo in guardia dopo le precedenti prove negative. Il pari interno con i greci non ha aiutato, anzi, ha costretto il club a richiamare sull’attenti un Montella che mai si sarebbe aspettato di finire in discussione a metà ottobre. Tante le scelte contestate a Montella da parte della società: l’aspetto mentale di un Milanche spesso entra in partita senza mordente. Oppure la mancanza di un nuovo preparatore atletico che dia la spinta ad una condizione fisica ancora non brillante. I troppi cambi di modulo che non agevolano l’apprendimento tattico alla squadra fino ai singoli che non riescono ad esplodere, su tutti un Leonardo Bonucci lontano parente di quello visto nella Juventus.
Domani la sfida contro il Genoa diventa uno spartiacque per la carriera rossonera di Montella; non sono ammessi altri risultati se non la vittoria, i dirigenti tifano affinché ciò avvenga e sia l’inizio della risalita in classifica del Milan. Ieri abbracci a Milanello tra Montella e Mirabelli per dimenticare le frecciatine degli scorsi giorni, ma l’avviso al mister rimane: domani pomeriggio a San Siro non può più sbagliare.