Nuovo business plan AC Milan China. Il Milan ridisegna i progetti di espansione sui mercati asiatici, che saranno parte fondamentale del piano economico-finanziario che sarà discusso con la Uefa nelle prossime settimane nell’ambito del confronto sul voluntary agreement previsto dal regolamento sul fair play finanziario.
Dopo la costituzione di AC Milan China e la nomina a CEO della filiale cinese dell’ex manager di Infront, Adidas e Century Sport Investment, Markus Kam, i vertici della società rossonera hanno deciso di allargare il perimetro di attività non solo al mercato cinese, come previsto nelle bozze originarie del piano, ma a tutto il Far East, regione in cui il Milan può contare su un imponente bacino di tifosi e simpatizzanti, grazie ai successi internazionali degli anni ’90 e della prima decade del XXI secolo.
In Cina, secondo una indagine Nielsen Sport, il Milan può contare su oltre 93 milioni di fan tra tifosi e semplici simpatizzanti, collocandosi al secondo posto, dietro solo al Real Madrid.
«Dopo un attenta fase di studio, seguita alla costituzione di AC Milan China e all’insediamento del nuovo management», ha spiegato a Calcio e Finanza, il Chief Commercial Officer, Lorenzo Giorgetti, «abbiamo effettuato una revisione dei piani e delle aspettative iniziali sui ricavi realizzabili in Cina. Abbiamo pertanto deciso di allargare il perimetro delle attività nella regione a tutto il Far East, considerato che ci sono anche altri mercati, a cominciare dall’Indonesia, dove il Milan ha una grande base di tifosi e simpatizzati».
Questa rifocalizzazione del modello di business di AC Milan China non dovrebbe tuttavia portare, stando alle aspettative del management rossonero, ad una revisione dei target economici. «Puntiamo a raggiungere gli obiettivi che ci eravamo dati all’inizio facendo leva sui linee di business e un perimetro differente. Faccio presente che oggi il Milan non ha alcun regional sponsor nell’area dell’estremo oriente».
Nessun accenno ai numeri del piano, almeno per ora, anche come forma di rispetto nei confronti della Uefa cui dovranno essere presentati a breve target e strategie. Ma Giorgetti ha comunque indicato la via che il Milan intende seguire per far crescere i ricavi in Cina e nel Far East.
«Parlare di sponsorizzazioni rischia di essere limitante», spiega ancora il manager rossonero, «La Cina è una nazione 10 volte più digitalizzata della nostra, dove la fruizione di contenuti avviene in modo completamente differente rispetto a quanto accade da noi».
Ad esempio una piattaforma come WeChat (che ha circa 900 milioni di utenti in Cina, ndr), spiegano a Casa Milan, non può essere paragonata ai social network occidentali, ma è uno strumento utilizzato da individui ed aziende per comunicare, per effettuare pagamenti, per distribuire e fruire di contenuti.
In questo senso, secondo la visione del management rossonero, un brand come il Milan, che può contare su un tasso di penetrazione importante tra i fan cinesi, può contribuire a creare engagement sui canali delle aziende partner.
«Le aziende partner avranno la possibilità di qualificarsi davanti al loro pubblico attraverso la testimonianza attiva di un club come il Milan che è secondo solo al Real Madrid in termini di fan base sul mercato cinese», ha spiegato Giorgetti sottolineando che «l’eventuale coinvolgimento nella creazione di contenuti sui canali delle aziende partner può avere un impatto sui ricavi superiore a quello delle sponsorizzazioni tradizionali, come ad esempio la visibilità sui Led a bordocampo a San Siro».
Una strategia che il management del Milan intende portare avanti anche in altri mercati della regione.
La Cina rimane invece centrale nel progetto volto a promuovere e supportare lo sviluppo di nuove scuole calcio in Cina.
Ma, a differenza della strada seguita da altri club, la strategia non prevede l’apertura di academy del club rossonero, quando una collaborazione diretta con le scuole cinesi, cui il Milan intende mettere a disposizione know-how e materiale tecnico (in questo senso il supporto del nuovo sponsor tecnico sarà fondamentale).
Lo sviluppo delle attività in Cina passa anche dal lancio del canale tematico del club sul mercato cinese. Al momento due sono le ipotesi sul tavolo per provare a monetizzare i contenuti della futura Milan TV cinese: 1) Stringere un accordo con un broadcaster locale cui “vendere” il brand; 2) Creare sull’account WeChat del Milan una sezione con contenuti video di cui una parte fruibili a pagamento.
Fonte: calcioefinanza.it
This post was last modified on 25 Ottobre 2017 - 19:36