Gazzetta, Dzeko il castiga-Milan cresciuto nel mito di Sheva

Da qualche anno, ormai, la vittoria della Roma a San Siro e i gol di Edin Dzeko al Milan rappresentano un appuntamento fisso del nostro campionato. Anche ieri, infatti, il bosniaco è andato puntualmente a segno contro i rossoneri, spianando la strada alla vittoria finale giallorossa in terra meneghina.

È curioso, peraltro, evidenziare, come fa l’odierna edizione della Gazzetta dello Sport, che la storia tra Dzeko e il Milan avrebbe potuto essere diversa e, anche, notevolmente. Il romanista è, infatti, cresciuto nel mito di Andriy Shevchenko, ed era appena un ragazzo quando l’ucraino castigava i cugini nerazzurri e sollevava al cielo il Pallone d’oro. Ora, invece, a 31 anni, dopo esser stato vicino al passaggio al Milan qualche stagione fa, lavora per migliorarsi e migliorare il piazzamento della Roma, cercando di condurre, a suon di goal, la squadra di Di Francesco al quarto scudetto della sua storia.

Numeri da recor per il gigante bosniaco, che, scappato con la famiglia dalla guerra quando era un ragazzino, è ora divenuto una star del nostro campionato, nonostante la prima stagione difficile nella Capitale. I tempi d’ambientamento alla Serie A non sono, di certo, accomuniabili a quelli del suo idolo Sheva, ma il Milan del 2000 era, un po’ come l’attuale Roma, una squadra in costruzione, con un centro permanente: il suo bomber. Dzeko gode, inoltre, di una stima incondizionata da parte del suo attuale allenatore Di Francesco, che, ai tempi del Sassuolo, lo paragonò  finanche a Marco Van Basten. Ulteriore coltellata al cuore, allora, per i tifosi rossoneri, puniti da un bomber che ricorda i grandi centravanti del passato milanista. Anche Montella, probabilmente, lo avrebbe voluto volentieri ai suoi ordini e un tentativo, pur vano, lo ha anche fatto.

Dzeko ieri ha tirato due volte, di cui una sola in porta. Ha perso palloni, ma ne ha anche recuperati e tenuti diversi e, non da ultimo, è risultato decisivo in un incontro in equilibrio sino a 10′ dalla fine. La verità è che il numero 9 giallorosso non è più il ragazzino cresciuto nel mito di Sheva, adesso le grandi prestazioni le fa lui contro il Milan. I ricordi, però, restano, anche se i milanisti vorrebbero cancellarli al più presto.

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