Equivoci tattici e calciatori fuori ruolo. Montella, ora bisogna cambiare

Un periodo nero, un periodo che rischia di far entrare la squadra in un circolo vizioso senza nessuna piccolissima luce che si intravede in fondo al tunnel. Il Milan è in crisi e, dopo le tre sconfitte consecutive in campionato, è arrivato anche lo scialbo pareggio casalingo contro l’Aek Atene in Europa League in cui i rossoneri hanno sprecato qualche occasione e forse meritavano di vincere, non hanno quasi mai concesso nulla agli avversari, ma hanno dimostrato ancora una volta un’involuzione preoccupante e una difficoltà estrema nel restare dentro la partita per tutti i 90′. Le dichiarazioni di Massimiliano Mirabelli prima della gara, poi, evidenziano una certa scollatura tra dirigenza ed allenatore anche se, proprio quest’ultimo, ha dichiarato di non avere alcun problema con il ds milanista.

Insomma, la stagione del Milan è ad un bivio: o si svolta immediatamente e si ricomincia a vincere oppure rischia di diventare impossibile rimetterla in piedi. Sorgono spontanei tanti dubbi in situazioni come queste. La squadra è all’altezza? I calciatori presi sono funzionali al progetto? Il mercato è stato un po’ sopravvalutato? Forse è ancora troppo presto per dare una risposta a questi quesiti, ma senz’altro dalla squadra ci si aspetta una reazione da subito, a cominciare da domenica pomeriggio contro il Genoa. Quel che salta subito all’occhio, però, anche davanti ai meno attenti è un certo grado di confusione all’interno della squadra. Da fine luglio a giovedì sera, il Milan ha giocato quindici partite ufficiali ed ha schierato quindici formazioni diverse. Passi che la squadra è quasi completamente nuova e c’è bisogno di sperimentare, passi che si sapeva che ci sarebbe voluto del tempo, ma Vincenzo Montella non sembra che ci stia capendo tantissimo.

Il Milan ha ancora il cartello “lavori in corso” addosso, ma a questo punto della stagione il cantiere si sperava potesse trovarsi molto più avanti. In questa squadra di certezze non se ne vedono e anche le cose semplici sembrano diventare complicate. Non è una certezza la difesa, da quattro a tre sembra essere cambiato poco e il Milan continua a concedere e subire tantissimo; non è una certezza il centrocampo ancora troppo lento ed involuto; non è una certezza l’attacco che punge poco e non trova con facilità la via della rete. Forse sarebbe il caso di ripartire dalle certezze e dalle cose semplici ed una di queste potrebbe essere almeno quella di schierare i calciatori nel loro ruolo naturale. Nella sfida contro l’Aek di giovedì, ad esempio, erano almeno cinque i calciatori fuori ruolo.

Ci sono degli equivoci tattici evidenti ed il 3-5-2 è una strada battuta per esigenze di rosa, ma non sembra aver risolto alcun problema. I giocatori di maggior qualità nella rosa, quelli che potrebbero togliere le castagne dal fuoco, sono Suso, Giacomo Bonaventura e Hakan Calhanoglu. Da quando si è passati al 3-5-2 nessuno dei tre ha mai giocato nel suo ruolo naturale. Suso e Bonaventura sono degli esterni offensivi e sono adatti a giocare nel 3-4-3 o 4-3-3; Calhanoglu è un trequartista è dovrebbe giocare dietro le punte. Provare queste soluzione e cercare di far esprimere al meglio i talenti della squadra dovrebbe essere d’obbligo, ma in questo Milan nulla sembra andare secondo logica. Montella forse lo sa e fa finta di non capire, oppure non lo ha ancora capito. Delle due l’una, ma il tempo a sua disposizione non può essere infinito.

Twitter: @lino850

 

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