Ed eccoci qui a commentare un derby andato malissimo, una sconfitta che brucia che lascia l’amaro in bocca, ma soprattutto traccia un solco profondo in classifica tra il Milan e le sue avversarie per la lotta alla prossima Champions League. Dopo un mercato sontuoso e costosissimo nessuno si aspettava un Milan già pronto per vincere lo scudetto, ma sicuramente nessuno si sarebbe aspettato nemmeno di perdere quattro partite su otto e di avere gli stessi punti del Chievo con squadre come Bologna, Sampdoria e Torino davanti in classifica. Sono soprattutto le tre sconfitte consecutive a destare parecchie preoccupazioni e a rischiare di segnare inevitabilmente una stagione che finalmente avrebbe dovuto portare il Milan nelle zone alte della classifica. Nessun dramma, certo, ma la consapevolezza di aver buttato via questa prima parte di stagione c’è tutta e soprattutto c’è quella di avere una squadra ancora non all’altezza delle prime cinque della classifica.
Il derby ci ha detto questo. Non ci ha detto che siamo inferiori all’Inter, anzi, ma esattamente come accaduto nella gara persa due settimane fa in casa contro la Roma, il risultato ci penalizza oltre modo ed è stato ancora una volta deciso dagli episodi. Quelli che ci girano male tutte le volte che possono farlo, ma anche quelli che non siamo bravi a portare dalla nostra parte. Il Milan esce dal derby con le ossa rotte, ma deve fare ancora una volta i conti con i propri errori. L’Inter ha colpito tre volte ed in tutte e tre le occasioni ha approfittato di errori grossolani dei nostri calciatori e ha tratto il massimo con il suo goleador, quell’Icardi a cui non puoi concedere nulla in aerea di rigore e a cui i rossoneri hanno concesso troppo. Bonaventura e Biglia perdono due palle sanguinose in occasione dei primi due gol, Ricardo Rodriguez fa un fallo inspiegabile in occasione del rigore assegnato ai nerazzurri al 90′.
Ancora una volta siamo bravissimi a farci del male da soli e ancora una volta usciamo dal campo sconfitti, leccandoci le ferite e guardando al bicchiere mezzo pieno per un tempo giocato meglio degli avversari. Purtroppo le gare, però, durano 90′ e il Milan nei primi 45′ non è praticamente entrato in campo. Ed è proprio questo l’aspetto che preoccupa di più, ancora maggiormente rispetto alla classifica triste e pesante. Il Milan non riesce ad essere costante durante tutta la partita, ha troppi cali di tensione e non è affidabile. A non esserlo sono soprattutto quei giocatori che sono stati presi per fare la differenza, Biglia e Bonucci su tutti, e che ancora non si sono espressi sui loro standard. La tenuta mentale ed il carattere, invece, sono elementi in cui deve essere bravo l’allenatore a lavorarci e che fino a questo momento sono stati l’arma in meno dei rossoneri.
In estate si è detto più volte che l’allenatore avrebbe dovuto trovare al più presto la quadratura e gli equilibri di una squadra difficile da amalgamare e purtroppo nulla di tutto ciò è stato ancora fatto da Vincenzo Montella. Esonerare l’allenatore, ipotesi tra le altre cose scongiurata già da Marco Fassone, non serve a nulla, ma serve solo rialzarsi, lavorare e tornare a fare punti. La stagione ha preso una brutta piega, ma non è ancora compromessa del tutto. Montella dovrà al più presto trovare un equilibrio ed un undici che si avvicini quanto più possibile a quello titolare, senza stravolgimenti nel corso della partita. Da qui potrà partire il campionato del Milan, altrimenti sarà dura e nella prossima stagione si dovrà ricominciare ancora da zero. Intanto la tripletta di Icardi fa malissimo e per il tifoso rossonero questo lunedì è davvero nerissimo.
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