Derby da vincere a tutti i costi. Anche per Frank Kessie, uno degli ultimi arrivati al Milan e protagonista di un avvio di stagione più che positivo. Al punto da essere presto accostato a Marcel Desailly, uno che al Milan è stato protagonista per cinque stagioni. “Io lavoro e mi alleno durante la settimana anche in funzione della resistenza fisica – ha spiegato il centrocampista in un’intervista al Corriere dello Sport -. Anche da bambino correvo molto, avevo una grande voglia e non sentivo la fatica”.
Sugli obiettivi: “Col Milan voglio arrivare a otto reti, solo in campionato. Ho scelto il Milan perché è una grande squadra e voglio riportarlo in Champions, questo è il mio scopo. Rispetto all’Atalanta le pressioni aumentano, ma io non ho problemi, mi adeguo in ogni situazione, a maggior ragione se si tratta di dover fare meglio“. Quindi sugli idoli: “Drogba era un attaccante, io un centrocampista. Lo conosco, ho giocato insieme a lui l’ultima partita in nazionale, ma a dire il vero il mio idolo è Essien. Al Milan era Shevchenko, l’ho conosciuto di persona”.
E ancora: “La maglia numero 19? Ci tenevo molto, poi d’accordo con la società e Bonucci ho cambiato col 79 perchè il 7 è simile all’1…“. Infine sul derby: “Per una doppietta domani sarei disposto ad andare da Milano a Milanello a piedi, promesso. Dobbiamo vincere, anche giocando male, ma bisogna prendere i tre punti in qualsiasi modo“. Ancora aneddotti sui rigori (“Li battiamo io o Rodriguez, dipende da chi si sente meglio dei due, non litighiamo“), sulla casa (“Abito in zona San Siro, mi piace andare a giocare a bowling, sono abbastanza bravo“), sul razzismo (“Non sono preoccupato, non ho mai avuto problemi negli stadi italiani“) e su un campione da togliere all’Inter (“Non ho dubbi: Perisic“).