Pace fatta, almeno per ora, tra Montella e Mirabelli. Nel corso del pranzo tenutosi ieri in quel di Milanello, i due hanno, infatti, raggiunto un accordo, suggellato da un abbraccio finale a favore di telecamere, in base al quale la permanenza del tecnico è legata al conseguimento di sei punti nei prossimi due incontri di campionato contro Genoa e Chievo, prima del big match con la Juventus.
Tale armistizio pare tuttavia non essere definitivo, considerato che, specie dopo le frecciate lanciate dal d.s. nel pre-match con l’AEK, se l’aeroplanino dovesse mancare l’obiettivo prefissato, come riferisce l’edizione odierna de Il Corriere dello Sport, potrebbe essere immediatamente sostituito da uno tra Luis Enrique, libero dopo la chiusura con il Barcellona, e Paulo Sousa, ex Fiorentina.
La tensione fra le parti resta alta, anche perché Montella non ha nascosto che i calciatori non sono tranquilli. A questi ultimi e alla dirigenza rossonera non dispiacerebbe, d’altra parte, vedere in campo per qualche partita di seguito la stessa formazione, dopo mesi di cambiamenti poco redditizi e produttivi. Contro il Genoa, il Milan si schiererà, pertanto, in campo con la consueta difesa a tre e un trio d’attacco, composto sugli esterni da Suso e uno tra Bonavenutra e Calhanoglu. Insomma, serve una risposta importante da parte del gruppo, oggi meno compatto di un anno fa, e dei suoi elementi di maggior spicco, che, sino ad ora, si sono dimostrati troppo spesso incapaci di reagire alle difficoltà.
Rimane, infine, un enigma la scelta di Montella di licenziare il preparatore Marra, dato che la squadra, oltre ad avere solo due infortunati, dimostra di migliorare le proprie prestazioni nelle seconde frazioni di gioco.
Insomma qualcosa va cambiato e non è solo il risultato.