La Cina ha consolidato il “momento devastante” della lotta alla corruzione, avviata nel 2012 dal presidente Xi Jinping: la settima sessione plenaria del 18esimo Comitato centrale del Partito comunista (Pcc) ha esaminato il lavoro svolto dalla Commissione centrale per la Disciplina e le Ispezioni negli ultimi cinque anni rilevando i risultati raggiunti sull’applicazione della governance del Partito comunista.
Tra gli altri obiettivi centrati dall’Anticorruzione figura la messa a punto di “quadri” attivi su disciplina, ispezione e supervisione verso cui Partito e gente comune può piena fiducia. La riunione ha dato sostegno all’espulsione dal Pcc di Sun Zhengcai, ex boss del Partito di Chongqing e di altri funzionari di vertice, decisi dal Politburo. Sun, rimosso a luglio dalla carica e messo sotto indagine per corruzione, “ha ignorato le regole di condotta del Partito” e si è macchiato, tra i numerosi addebiti, di ostentazione di privilegi, nepotismo e ricerca di benefici nella nomina e selezione di funzionari.
Altre undici espulsioni, soprattutto per corruzione, sono state sostenute dalla plenaria, tra cui quelle di Huang Xingguo (ex sindaco di Tianjin), Wu Aiying (ex ministro della Giustizia) e Xiang Junbo (ex presidente della Commissione di regolamentazione assicurativa ed ex presidente della Agricultural Bank of China).
This post was last modified on 16 Ottobre 2017 - 12:31