5 APRILE 1989: REAL MADRID-MILAN 1-1
La storia del nostro calcio ha un prima e un dopo il 5 aprile 1989. È la prima notte in cui una squadra italiana va a dettare legge a casa del Real Madrid, dopo oltre tre decenni di prestazioni impaurite a causa del “miedo escenico” del Bernabeu. Il Milan domina, va immeritatamente sotto di un gol, pareggia nel secondo tempo con una rete di bellezza celestiale. Il cross da destra di Tassotti sembra troppo basso e troppo corto, ma Van Basten ci si tuffa lo stesso, per di più allontanandosi dalla porta. Con questo movimento improvviso guadagna due metri sull’avversario e con una frustata di collo, spaventosa e leggiadra allo stesso tempo, manda la palla in direzione dell’incrocio dei pali. Gli dei fanno il resto: la palla colpisce la traversa ma rimbalza sulla schiena del portiere Buyo e torna in avanti, superando la linea di porta. Non è solo straordinariamente elegante: è anche uno dei gol più importanti della storia del calcio.
18 GIUGNO 1989: MILAN-ASCOLI 5-1
È l’ultima partita casalinga di una stagione trionfale, culminata tre settimane prima nel trionfo di Barcellona. Mancano tre giorni all’estate, l’Ascoli è quasi salvo, è una partita in cui l’estetica può sostituirsi all’agonismo. Van Basten ne fa tre, due di testa e uno di sinistro da fuori area. Il più rappresentativo è il primo: il cross da destra di Tassotti è un po’ più alto rispetto al Bernabeu, il colpo di testa del Cigno è più pulito e regolare. Ciò che è strano è la reazione del portiere ascolano Pazzagli, che due mesi dopo sarà suo compagno di squadra al Milan: non accenna neanche l’intervento, come se – più che parare – gli interessasse fermare l’attimo, non perdersi neanche un istante di quell’opera d’arte in movimento che è sempre stato un colpo di testa di Marco Van Basten.
19 NOVEMBRE 1989: INTER-MILAN 0-3
All’Inter Van Basten ha segnato solamente tre gol: non tantissimi, ma tutti contraddistinti da un’eleganza che spiccava ancora di più in un contesto così ribollente come quello di un derby. Nel novembre 1989 l’Inter è a soli due punti dalla vetta mentre il Milan è appena ottavo, staccatissimo: serve una prodezza che inverta la storia e l’umore di un’intera stagione. Zenga rimane immobile, come tanti suoi colleghi prima e dopo di lui. Al 10′ del secondo tempo Van Basten raccoglie i frutti di una percussione di Baresi ruota su se stesso, resiste all’intervento di Mandorlini e incenerisce Zenga con un diagonale sul palo opposto. E l’Uomo Ragno, che solitamente accoglieva ogni gol subito dal Milan con un diluvio di proteste nei confronti di arbitri, guardalinee e compagni assortiti, questa volta si limita ad appoggiare sconsolato le mani sui fianchi.
15 MARZO 1992: MILAN-BARI 2-0
Il Milan di Capello è imbattuto e imbattibile, il Bari è un avversario troppo tenero, c’è bisogno di qualcosa che scaldi l’atmosfera: così, al 26′ del secondo tempo, arriva il centesimo gol in rossonero di Marco Van Basten, che è anche il suo unico gol su punizione. Un arcobaleno che annuncia la primavera, una parabola di luce che conclude la propria corsa nell’angolo alto a destra, con il portiere barese Alberga che non si muove nemmeno. È così che rimanevano spesso i portieri, davanti a queste manifestazioni insindacabili di bellezza: immobili, come visitatori di un museo.
13 SETTEMBRE 1992: PESCARA-MILAN 4-5
Il 13 settembre 1992 Marco Van Basten purtroppo ancora non immagina che sta per finire la sua ultima estate da calciatore vero, quella in cui sembra onnipotente e ha raggiunto il controllo totale del corpo e della mente. Non gli erano precluse neanche le giocate più ardite, come questo controllo di palla irreale su assist di Savicevic, nonostante il mancato intervento di testa di Lentini che avrebbe distratto qualsiasi comune mortale. È il gol del momentaneo 4-4 e manca ancora qualche minuto alla fine di un incredibile primo tempo contro il Pescara di Giovanni Galeone, spettacolare e sprecone. Non capiterà mai più una partita del genere. Non capiterà mai più un giocatore del genere.
Fonte: acmilan.com
This post was last modified on 31 Ottobre 2017 - 14:32