Queste le dichiarazioni rilasciate, ai microfoni de Il Fatto Quotidiano, da Suso: “La svolta è arrivata con il prestito al Genoa. A Gasperini devo tanto, prima di andare in rossoblu sia Inzaghi che Mihajlovic non mi fecero giocare molto. Eppure, dopo avermi visto in amichevole contro la Reggiana, Berlusconi chiese a Inzaghi perché non mi facesse giocare. Quando entrando nello spogliatoio e vedi tanti campioni, capisci che è già tanto stare con loro. Soltanto giocandoci insieme, poi, ti rendi conto che sono ancora più forti di quanto pensassi”.
Sul cambio di modulo: “Non è un problema. Mi sento più libero giocando da esterno destro, ma sono a disposizione del mister e credo di poter fare bene anche come seconda punta. E poi, sono abituato alla filosofia spagnola. Noi siamo più elastici. Qui, invece, o fai l’esterno, o fai la seconda punta, sono due cose separate”.
Sul suo futuro: “Se a volerti sono Real e Barcellona, non puoi dire di no. Scherzi a parte, il Milan ha sempre detto di non volermi cedere e io ho sempre detto di voler restare qui”.
Sullo scudetto: “Non ancora, possiamo puntare alla Champions League, ma, al momento, Napoli e Juve sono avanti. Gli azzurri giocano un calcio strepitoso”.
Sull’interessamento del Napoli: “Mi ha cercato, così come la Roma e l’Inter. Ma, ogni volta che riferivo delle offerte alla società, mi ribadivano che non mi avrebbero ceduto. Ero felice, era quello che volevo anch’io”.
Sul fatto che, a Napoli, Suso potesse giocare al centro dell’attacco: “Queste sono cose imprevedibili, Dries si è riscoperto attaccante in seguito all’infortunio di Milik“.
Sul suo approdo al Liverpool e sulla sua avventura inglese: “Ricordo, quando ero un ragazzino, che chiesi alla professoressa di spostare un esame perché dovevo giocare una partita. Non mi diede rette e mi bocciò. Due mesi dopo, le riferii che mi aveva preso il Liverpool. Ma mi resi conto che non era l’ambiente giusto per me. Ero io, in primis, a non crederci più. E, secondo me, quando sei giovane e non ci credi più, è arrivato il momento di cambiare aria”.
Sulle sue abitudini: “Sono il tipo di persona che non esce quasi mai di casa, se non per passeggiare con i miei tre yorkshire. Amo stare sul divano a guardare la tv. Persino al cinema, vado solo per fare contenta la mia ragazza”.
Sul fantacalcio: “No, vi prego! Non capirò mai questa cosa degli italiani. Ti fermano per strada dicendoti che devi segnare perché ti hanno preso al fantacalcio. Non importa che il Milan vinca o perda, basta che segni io. E non lo fate nemmeno per soldi. Siete strani, voi italiani”.