L’appeal dell’Italia nei confronti della Cina è vivo. Anzi, vivissimo. Il che rappresenta, seppur indirettamente, una buona notizia anche per il Milan, da qualche mese saldamente nelle mani di una proprietà con gli occhi a mandorla, rappresentata da Mister Yonghong Li. Se gli investimenti per rafforzare la squadra sono stati pesanti sotto il profilo economico e dei nomi, ora si guarda giustamente all’accrescimento del business anche dall’altra parte del mondo dove il Milan, come il made in Italy in generale, ha ancora un potenziale inespresso da cavalcare.
Un recente studio di Bain&Company evidenzia come i consumatori cinesi siano in una fase di cambiamento con acquisti più attenti alla qualità e meno al marchio e per un alto rapporto qualità-prezzo. L’attenzione al brand, in decrescita, resta comunque visibile (35% consumatori), ma la maggior parte dei cinesi (91%) si dichiara più propenso all’acquisto, nei prossimi tre anni, di beni di lusso con design. Il 78% dei consumatori cinesi reperiscono informazioni sul made in Italy da internet e app, contro il 31% che si informano tramite riviste e il 29% prediligono il passaparola tra amici. E ancora: la metà dichiara di aver aumentato le proprie spese di lusso online su siti cinesi nell’ultimo anno, contro il 41% che ha acquistato su siti internazionali. Altro dato da non sottovalutare: i consumatori cinesi del lusso sono già più giovani dei loro corrispondenti europei e americani, con una media di soli 33 anni, e nei prossimi 3-5 anni il mercato sarà dominato da consumatori ancora più giovani (25-30 anni), buon livello di
istruzione, amanti dei viaggi e delle tecnologie.
Insomma, c’è tanta “carne al fuoco”. Se il Milan riuscirà, attraverso la nuova proprietà, a insediarsi meglio nel mercato della Repubblica Popolare potrebbe generare una parte di quei ricavi necessari per il proprio sostegno in Italia e, chissà, per finanziare investimenti sul mercato sotto il profilo squisitamente sportivo. L’apertura di Milan Store e, più in generale, la diffusione del brand e delle partite in diretta sarebbe un viatico di una strategia con ottime possibilità di riuscita. Sarà interessante valutare un primo responso già il 15 ottobre in occasione del derby Inter-Milan. La data, tra l’altro, è propizia: subito dopo la Golden Week che in Cina rappresenta il momento migliore per viaggiare, a ridosso del Congresso del Partito Comunista Cinese che sposterà qualche equilibrio tra il ceto alto della nazione.