Arrivato in estate con qualche perplessità di troppo, Lucas Biglia sta conquistando il cuore anche dei più scettici. L’argentino, approdato a Milanello tra i dubbi relativi alla sua età e alla presunta fragilità dei suoi muscoli, è diventato in poco tempo un punto di riferimento del Milan. Leader silenzioso e pedina equilibratrice in campo, Biglia è ormai indispensabile, e le statistiche parlano per lui.
Nella gara contro la Spal i palloni da lui toccati sono stati 95, che sommati ai 108 della gara contro l’Udinese fissano la media intorno ai 100. Questo significa che gran parte del gioco passa dai suoi piedi, ponte perfetto tra difesa e sviluppo delle azioni.
L’argentino incarna perfettamente l’idea tattica di Montella: costruzione bassa con fitta rete di passaggi, lavoro al centro prima dell’apertura ai lati e fase di non possesso in cui riesce a fare da scudo protettivo alla retroguardia.
E quello di Biglia non è stato un acquisto improvvisato: Mirabelli lo seguiva già da un anno, è stato lui il primo rinforzo individuato dalla nuova società rossonera. Una prova, questa, della grande fiducia riposta nell’ex capitano della Lazio, finora ampiamente ripagata.