Dametrio Albertini, ex centrocampista del Milan, ha parlato in esclusiva ai microfoni di Radio Rossonera: “ Il mio erede? Potrebbe essere Biglia. Lui è il miglior acquisto del Milan. Molto semplice, bisogna pensare di vincere lo scudetto, anche se non sei attrezzato per farlo. Devi vivere ogni sconfitta come se stessi perdendo lo scudetto, così tra qualche anno sarai totalmente abituato a giocare per quegli obiettivi. Poi sicuramente i risultati servono a lavorare meglio, in maniera più facile, ci sono tante componenti che aiutano a creare la mentalità vincente. Nel Milan all’inizio ero un aggregato e mi allenavo tutti i giorni con i campioni. Ho esordito una volta, facendo 20/25 panchine. Nel 92’ davo ancora del lei a Baresi. Berlusconi e Sacchi hanno iniziato a dire qualcosa che sembrava utopia: “essere la squadra più forte al mondo, per una squadra qualificata in Coppa Uefa allo spareggio. Convinzione di arrivare a fare qualcosa di straordinario con gli uomini che avevi. Nel 99 ad esempio non partivamo tra le favorite, ci trovammo a 10 partite dalla fine lì, arrancando un po’, sembrava impossibile ma ci siamo messi in testa che dovevamo vincerle tutte. E ce l’abbiamo fatta..
E Su Montella: ” La mia posizione non mi permette di dare una valutazione che comunque sarebbe “superficiale” perchè non sono nello spogliatoio. Montella è un amico, ha fatto un’esperienza importante, è arrivato al Milan l’anno scorso e ha fatto bene riportandolo in Europa. Comunque è presto, sono state giocate solo 6 partite. Il problema non è perdere a Genova, ma è stata la mancanza di mordente a fare la differenza. Chiunque può essere in difficoltà dopo due sconfitte del genere, ma mi sembra fuori luogo fare processi”.
Erede e Milan-Roma: “Ai miei tempi c’erano giocatori come me, Di Biagio, Ancelotti, Di Matteo, registi che dettavano il filtro, ma con tanta interdizione. Poi sono tornati giocatori come Pirlo, Iniesta, Xavi, Verratti che dettano i ritmi con il “Tiki Taka”. Ad esempio Biglia potrebbe essere avvicinato a me , ma ha la sua storia personale. Lui per me è il miglior acquisto del Milan , ruolo delicato, conosce il calcio italiano, è argentino e quindi si ambienta facilmente, mi aspetto molto da lui. Problemi di spogliatoio? Spero di no e non ho sentori visivi che ci possa essere una cosa simile, non ho nessun sentore di questo tipo. Con la Roma spero di non vedere il Milan impaurito perchè quando iniziano le difficoltà succede questo. Bisogna essere consapevoli dei pregi e dei propri difetti”.