Un Milan a due facce è quello che si è visto nel match di ieri contro il Cagliari e l’edizione odierna de La Gazzetta dello Sport analizza ai raggi X la prestazione della squadra di Montella contro i sardi. Nei primi venti minuti, il gioco dei rossoneri ha funzionato alla perfezione, grazie soprattutto alla spinta dei terzini Conti e Rodriguez, che andavano costantemente in appoggio ed in alternanza ai due esterni d’attacco: ne è stato esempio lampante il gol di Cutrone, nato sull’asse Conti-Suso.
Secondo la Rosea, questa trazione così offensiva ha però una controindicazione: quando i terzini si spingono troppo in avanti, e faticano a rientrare, il Milan è andato in grandissima difficoltà, ballando in difesa, cosa che ad esempio non succederebbe in un 3-5-2, dove i tre centrali assicurerebbero maggiore copertura. Le difficoltà del Milan continuano anche nella ripresa, quando il Cagliari trova il meritato pareggio sfruttando una palla persa da Kessié in uscita.
Ecco, dunque, che Montella corre ai ripari, mandando in campo le geometrie di Lucas Biglia al posto di uno spento Calhanoglu. Meno verticalizzazioni sugli esterni e più possesso palla per controllare il vantaggio di Suso. La Gazzetta, infine, punta il focus su Andrea Conti, coi numeri che confermano il peso del terzino nel gioco rossonero: ben 54 i passaggi effettuati dall’ex Atalanta (45 andati a segno). Ieri anche qualche numero negativo, con quattro falli commessi (più di tutti gli altri in campo).