I prossimi colpi con calma. Questa la filosofia del Milan, che intanto vuole piazzare qualche esubero: Rodrigo Ely all’Alaves è una storia di giorni fa, Sosa cerca la migliore destinazione, presto verrà individuata una nuova sistemazione per José Mauri, mentre Paletta aspetta il Toro. E poi? Il centrocampo può comprendere un’operazione in entrata, le frenate di Ancelotti su Renato Sanches (dopo l’apertura di qualche giorno fa) fa sono state dettate dalla linea che gli ha imposto il Bayern per non rendere troppo semplice un’operazione che resta onerosa. Altrimenti Carletto non sarebbe passato da parole di apertura totale a uno stop che sembra definitivo. La verità sta in mezzo: Renato vuole andare a giocare, c’è tempo per tornare sull’argomento. Ma il Milan non intende svenarsi, anche perché – come già ricordato – rimane sempre aperta la soluzione Badelj. Quest’ultimo riceverà una proposta di rinnovo dalla Fiorentina: se non dovesse accettarla, l’opzione Milan come vice Biglia resterebbe aperta. Capitolo Suso: questa settimana può essere importante in chiave prolungamento, in fondo non dovrebbe essere complicato passare da 1 milione di ingaggio ai 2,5 stagione che chiede l’esterno (tenendo presente che il nuovo management gliene ha già offerti 2 a stagione, mentre la vecchia gestione era arrivata appunto a 2,5 milioni). Se Suso è una priorità, possibile che sia così, si andrà verso la fumata bianca. Altrimenti occhio a tutte le soluzioni (Cuadrado in testa, a maggior ragione se la Juve la spuntasse sull’Inter per Keita). E ora la questione attaccante: Kalinic è partito con la Fiorentina e resta sempre una soluzione comoda da raggiungere, alle condizioni dei viola. Il Milan potrebbe decidere di uscire allo scoperto, ma soltanto dopo che avrà sistemato le vicende Bacca e Niang in modo definitivo. A quel punto gli attaccanti potrebbero essere anche due. Ecco il borsino aggiornato: Aubameyang resta un sogno vivo, fino a quando il Borussia Dortmund non abbasserà una volta per tutte la saracinesca, Diego Costa rimane un’opzione molto valida ma soltanto se lo spagnolo si libererà (e non è semplicissimo) della voglia matta di tornare all’Atletico Madrid da gennaio, il Milan oggi non è orientato ad accettare parcheggi di sei mesi. Belotti? L’unico spiraglio può essere rappresentato da un eventuale e improvviso cambio d’umore dell’ariete granata, dopo il diktat di Cairo che sembra aver chiuso ogni margine. La suggestione Ibra? Se il Milan prendesse un top in attacco, e quindi non il pur competitivo Kalinic, non ci sarebbero margini. Altrimenti, finché lo svedese non prenderà una decisione definitiva in chiave Manchester United, vederla come un’opzione in lontananza – come hanno segnalato dall’Inghilterra – sarebbe normale.
Fonte: alfredopedulla.com
This post was last modified on 1 Agosto 2017 - 00:51