Giovedì sera, in occasione dell’incontro valido per il ritorno del playoff di Europa League, il Milan sarà di scena all’Arena Philip II di Skopje. La gara contro lo Shkendija dovrebbe essere una formalità, per gli uomini di Vincenzo Montella, che si sono aggiudicati la gara d’andata con il punteggio di sei a zero. Tuttavia, proprio per tentare di riscattare la pesante sconfitta maturata a San Siro, i macedoni proveranno quantomeno a salvare la faccia e a mettere in scena una buona prestazione.
Punti di forza: l’intensità; le ripartenze.
La compagine allenata da Qatip Osmani, per mettere in difficoltà i rossoneri e per dimostrare di non essere la squadra vista all’andata, proverà di certo a offrire una prova caratterizzata da grinta, fisicità, intensità e determinazione. Ma non finisce qui. I macedoni, che lunedì hanno vinto sul campo dello Shkupi per tre a zero e che nel loro campionato si trovano a punteggio pieno, potrebbero infatti puntare a fare densità a centrocampo, a fare filtro e a cercare di impadronirsi delle fasce, per poi ripartire in velocità, sfruttando le doti di Hasani e Ibraimi.
Punti deboli: la difesa; la linea mediana.
Nonostante nei primi due turni del campionato macedone sia rimasto imbattuto, nella sfida disputatasi a San Siro, il pacchetto arretrato dello Shkendija ha evidenziato numerosi problemi. Nella fattispecie, la difesa degli uomini di Osmani ha palesato lacune sotto l’aspetto tecnico-tattico e della mobilità. Discorso simile va fatto per il centrocampo che, dato che i trequartisti non sempre ripiegano a dovere, fatica in fase di interdizione e di contenimento e permette la creazione di spazi in grado di mandare in crisi la retroguardia.
Giocatore chiave: Hasani-Ibraimi.
I due giocatori più pericolosi, a disposizione dello Shkendija, sono di certo Hasani e Ibraimi. Il primo è un trequartista rapido e abile negli inserimenti, mentre il secondo è un centravanti forte fisicamente, dotato di un buono stacco di testa e capace di tenere palla, fare salire la squadra e trovare il gol con regolarità. Ecco allora che, qualora il Milan sottovalutasse l’impegno e andasse in difficoltà, il numero 10 e il numero 7 dei macedoni potrebbero salire in cattedra e risultare pericolosi.