Laureatosi in Giurisprudenza nel 2015, Giovanni D’Avino è giornalista pubblicista dal 2016. Praticamente nato con la passione per il giornalismo ed il calcio, soprattutto quello a tinte rossonere, nel dicembre 2012 entra a far parte di SpazioMilan.it, per il quale attualmente svolge il ruolo di Coordinatore di redazione. Da qualche anno collabora anche con il settimanale calcistico Corriere del Pallone.
Da Madrid a Vienna, dal Vicente Calderon all’Ernst Happel Stadion: il prossimo 14 settembre verrà idealmente riannodato un filo interrottosi 1283 giorni prima in un Atletico Madrid-Milan terminato 4-1 per i colchoneros di Diego Pablo Simeone e che sancì l’eliminazione dei ragazzi di Clarence Seedorf dagli ottavi di finale della Champions League 2013/2014. Sono serviti due turni (in verità facili) di preliminari, ma finalmente torna sui palcoscenici del Vecchio Continente la più celebre espressione calcistica della tonalità cromatica rossonera. Non ce ne vogliano il Nizza e tutti gli altri club dagli stessi colori sociali, ma per blasone e tradizione è un bene per tutti che i “veri rossoneri” siano tornati a disputare le coppe europee. E’ un bene per l’Europa League, che avrà tra i suoi dodici gironi uno dei club più amati al Mondo; ma è un bene anche per il Milan, che, nella speranza di arrivare poi il prossimo anno a sedersi al “tavolo dei grandi”, ricomincia ad abituarsi nuovamente al doppio impegno settimanale e può dare la caccia all’unico trofeo che manca sui ripiani del Museo Mondo Milan.
Intanto, siamo arrivati a domenica 27 agosto, il che vuol dire che mancano solo quattro giorni alla fine del calciomercato, per la gioia soprattutto di due categorie: gli allenatori e i fantacalcisti. In questi tre mesi scarsi, Marco Fassone e Massimiliano Mirabelli hanno portato a Milanello ben undici volti nuovi, che, se volessimo metterli insieme, formerebbero un 4-3-3 decisamente competitivo. Eppure, chi scrive si sente di rivolgere un ultimo appello ai due massimi dirigenti di Via Aldo Rossi: consegnate a Montella altre due pedine per rendere perfetto il parco giocatori a sua disposizione! Servono, infatti, come il pane una mezzala destra (per intenderci un vice-Kessié) ed un esterno d’attacco (il solo Borini non basta tra le “riserve”). I nomi accostati al Milan sono tanti e quasi tutti di ottimo livello, pertanto non facili di raggiungere: ma “passare alle cose formali” con questi ultimi due profili sarebbe importantissimo…
Ma prima di allora c’è da affrontare questa sera a San Siro il Cagliari: una partita da vincere a tutti i costi per chiudere al meglio il primo mini-tour de force della stagione ed affrontare col sorriso due settimane di “riposo” causa impegni delle Nazionali. Al netto dei tanti cambiamenti di uomini, mister Vincenzo Montella ha avuto una chiarissima indicazione giovedì nel match contro lo Shkendija: per il momento il 3-5-2 resta “in panchina” e necessita ancora di tempo e lavoro per vederlo stabilmente utilizzato dal tecnico rossonero. Che per questo, contro i sardi di Rastelli, tornerà ad affidarsi al collaudato 4-3-3 ed ai titolarissimi Donnarumma, Conti, Musacchio, Rodriguez, Kessié, Calhanoglu. Un ultimo brevissimo pensiero sul VAR: è indiscutibilmente una manna dal cielo per la regolarità del gioco, ma è altrettanto assolutamente necessario che venga data la possibilità agli allenatori di chiamarlo in causa, ovviamente in numero limitato e prefissato. Fin quando non sarà così, ci sarà ancora troppa discrezionalità per gli arbitri (che siano in campo o dietro il monitor), alcuni dei quali purtroppo sono oggettivamente scarsi.
Twitter: @Juan__DAv
This post was last modified on 27 Agosto 2017 - 09:52