Il Fair play finanziario, ormai, è come l’arbitro. Viene invocato continuamente anche a sproposito per richiamare gli avversari inadempienti. Il tormentone dell’estate, in particolare, è il trattamento nei confronti del Milan. Calcioefinanza.it è già intervenuta quest’estate per fare il punto sulle differenze tra Milan e Inter. E gli argomenti utilizzati sono confermati questa mattina dalle parole dell’economista Umberto Lago, vicentino, 52 anni, professore all’università di Bologna, uno dei padri del Financial Fair-Play dell’Uefa, col greco Mavroidis e il tedesco Franck, in una intervista a La Repubblica.
In particolare. Lago precisa: il Milan non è mai stato bocciato dall’Uefa sul voluntary agreement.«Nessuna bocciatura – le parole dell’economista -. Per il ritardo nel closing con la nuova proprietà i tempi di analisi dell’Uefa erano stretti. Il dossier verrà ripresentato dopo la pausa estiva e il mercato, in un periodo più adeguato per l’istruttoria. Il Milan dovrà dimostrare la continuità del business plan per 4 stagioni. La prima è libera e la campagna acquisti senza restrizioni».Lo stesso Lago non ritiene azzardate le spese effettuate dal club in questa campagna acquisti, a patto che “il business plan sia credibile”.
Interessante in particolare è l’indicazione sui tempi: “Per evitare sanzioni finanziarie o sportive, il Milan deve portare il bilancio in equilibrio in 4 anni, incrementando i ricavi. Nel piano potrebbero essere inseriti obiettivi: se incrementi gli stipendi più di un tot, scatta la sanzione. Ma le spese per la Champions rientrano nella logica di chi investe”. Infine: le indagini sulla proprietà? «L’Uefa ha facoltà di richiedere chi sia l’ultimate owner, il beneficiario finale». Lago per 8 anni ha valutato le inadempienze dei club e dall’aprile 2014 al settembre 2015, responsabile ad interim della camera investigativa, ha indirizzato i patteggiamenti di Psg, City, Inter e Roma. Ha chiuso da vicepresidente, 4 mesi fa. Per il Milan quindi, come noto, un percorso diverso rispetto a quello di Inter e Roma a cui toccò il patteggiamento per il bilancio: multa e rosa limitata. «Mi limito a dire – aggiunge Lago – che i club, col settlement durante il cambio di proprietà, hanno lavorato bene. Dovrebbero esserne soddisfatti: percorso virtuoso».
Fonte: (www.calcioefinanza.it)