Da quando è in Italia, 83 presenze e 33 gol. I numeri parlano chiaro: Nikola Kalinic segna in media ogni 2-3 partite ed è una certezza della Serie A. Un attaccante completo e imprevedibile, un valore aggiunto. Il suo territorio di caccia è l’area di rigore, dove riesce a colpire con freddezza in qualsiasi situazione: di piede – il destro è quello preferito – ma anche di testa, segnando e facendo segnare. Un giocatore di 29 anni (187 cm per 80 kg), arrivato al punto più importante di una carriera già ricca di esperienze internazionali: Europa League compresa, competizione sfiorata nel 2015 – nella quale ha realizzato un gol nella finale persa – e che quest’anno ci riguarda da vicino.
LA CARRIERA
La punta di Salona, classe ’88, cresce nell’Hajduk Spalato. I primi gol da professionista sono datati 2006-07, con le maglie di Pula e Sebenico. Poi il ritorno all’Hajduk, fino al 2009, iniziando a marciare a grandi ritmi in termini realizzativi e affacciandosi al palcoscenico europeo. Dopo la parentesi di 2 stagioni al Blackburn, in Premier League, passa al Dnipro: in Ucraina vive 5 anni da protagonista, conquistando presto il posto da titolare e il ruolo di trascinatore tecnico. Tante le reti: dal campionato alla coppa, fino all’Europa League; raggiungendo anche l’esordio in Champions. Dall’estate 2015 era la punta della Fiorentina: il debutto in Serie A avvenne il 23 agosto, proprio contro il Milan (2-0 per i viola). Nella scorsa stagione, infine, 32 gare e 15 gol. Capitolo Nazionale: dopo tutti i passaggi nelle varie “Under”, entra a far parte della formazione maggiore nel maggio 2008 (1-0 alla Moldavia). Ha partecipato agli ultimi Europei in Francia, facendo anche un gol di tacco alla Spagna decisivo per il primo posto della Croazia nella fase a gironi.
fonte: acmilan.com