Saltano subito all’occhio le numerose similitudini tra quanto accadde nel 2011, con il clamoroso passaggio di Pirlo alla corte della Vecchia Signora, e quello che, con ogni probabilità, sarà l’epilogo della vicenda Bonucci. Differenti sono, certamente, i modi e i costi delle operazioni: la Juventus acquistò a parametro zero il centrocampista bresciano, ritenuto finito dallo staff rossonero, mentre per Bonucci, ancora considerato tra i migliori al mondo nel suo ruolo, il Milan dovrà versare 40 milioni di euro nelle casse bianconere.
Tuttavia, come sottolinea l’edizione odierna di Tuttosport, in entrambi i casi, i calciatori coinvolti sono stati uomini-simbolo di due cicli vincenti, e ormai al capolinea, dei rispettivi club, e ambedue le vicende sono accomunate da un rapporto non certo idilliaco con l’allenatore Max Allegri. Inoltre, continua il quotidiano torinese, ancora una volta, il club ha ritenuto il calciatore non indispensabile per il proprio progetto sportivo e, pertanto, ha acconsentito, senza troppi indugi, al passaggio a una diretta concorrente. Segnali di rottura tra Bonucci e la società bianconera erano già emersi all’indomani della finale di Cardiff, quando, ai rumors circa un battibecco con Barzagli, avvenuto negli spogliatoi del Millenium Stadium, non era seguita una presa di posizione netta da parte della dirigenza, e, di certo, attesa dal centrale difensivo ex Bari.
Infine – conclude Tuttosport – l’approdo a un Milan da ricostruire rappresenterebbe per Bonucci un passo indietro sotto il profilo sportivo, ma anche un grande stimolo. Il centrale azzurro, infatti, è notoriamente un grande lottatore, che, come il suo mentore Conte, ama le sfide impossibili, come fu quella di rilanciare in Italia e in Europa la Juve post Calciopoli e, pertanto, l’approdo al Milan potrebbe rappresentare l’ultima grande sfida della sua carriera.
This post was last modified on 14 Luglio 2017 - 11:08