SM LIVE/ Sport for change, F. Galli: “Berlusconi ci dava una carica impressionante. E il presidente Yonghong Li…”

Dal nostro inviato all’Associazione Kayros, Michael Cuomo

Oggi si conclude la stagione 2016/2017 del presidio Sport fot Change di Vimodrone. Per l’occasione l’ospite speciale è il responsabile del Settore giovanile del Milan Filippo Galli.

Sui campioni del passato: “Marcare Maradona è stato difficile è entusiasmante. Cercavo di anticiparlo, è il più forte che abbia mai incontrato. Se non lo anticipi non lo prendi più. Con noi Van Basten ha fatto cose mai viste”.

Sul calcio moderno: “Il calcio si è velocizzato molto rispetto ai miei tempi, nel gioco e nel pensiero. Dipende dalle modalità di gioco: noi ai ragazzi chiediamo di costruire da dietro e non aver paura di tenere la palla al piede”.

Il difensore migliore al Mondo: “A parte Bonucci, che è venuto al Milan, a me piace molto Hummels”

Ancora Galli: “L’allenatore conta molto. Un allenatore bravo deve comunicare e gestire il gruppo. Deve tenere insieme la squadra, preparare le partite e deve avvalersi di persone valide nello staff. Per i giovani è un punto di riferimento incredibile. Al Milan la formazione dell’allenatore è importante, è un ruolo delicato dalla responsabilità enorme. Italo Galbiati a me ha dato tanto, era tosto ma aveva la capacità di comunicare e trovare la chiave giusta coi ragazzi”.

Sulla nuova proprietà: “In Cina il calcio sta diventando sempre più popolare. Il Presidente Li ha deciso di investire nel Milan per avere un club europeo nel loro paese. Il Milan è la quinta squadra più seguita in Cina dopo Real, Barça, United e Bayern. Il loro investimento è stato importante. “Abbiamo acquisito giocatori di qualità e adesso va creata la coesione. È stato fatto un grande mercato”.

Su Berlusconi: “E’ una persona positiva, che dava una carica incredibile alla squadra. Ha dato organizzazione nello sport e questo ha fatto la differenza”.

Sulla prima a San Siro: “La prima volta che sono entrato a San Siro da protagonista avevo 20 anni. Quando esci dalle scale e vedi questa muraglia di persone è un’emozione unica. Tifo Milan da bambino e quando mi sono ritrovato al fianco di Baresi è stato qualcosa di incredibile. Ho visto allo stadio il Milan della stella e andavo in pullman dal mio paese di nascita a San Siro. Poco dopo mi sono ritrovato di fianco a lui in campo”.

Galli sul passato:“Non ho mai avuto l’ossessione di giocare a calcio. Il Milan mi aveva mandato in prestito al Pescara a ‘far le ossa’. Prima del calcio ho sempre avuto voglia di studiare per avere un lavoro, avere basi e competenze. Quando mi prese il Milan io facevo una scuola serale. Poi è arrivata l’occasione di fare del mio divertimento un lavoro. Ho avuto la fortuna di giocare in un Milan che ha vinto tutto, grazie alle qualità di società, mister e giocatori e di una cultura del lavoro unica che aveva quel gruppo. Quando ho smesso a 40 anni dopo diverse esperienze, sono tornato nel calcio dopo 6 mesi. Ho avuto a che fare coi giovani e ho capito la difficoltà, al di là dell’essere giocatore, quanto sia difficile trasmettere i valori. La cosa bella è riuscire a sorprendere i ragazzi. A volte sono loro a trasmetterci qualcosa e quindi è fondamentale ascoltarli”.

L’introduzione di F.Galli: “Non sempre lo sport riesce ad abbattere le barriere. Ci riesce quando ci sono persone che si prestano e che ascoltano. Che hanno voglia di mettersi in relazione con gli altri. Come responsabile de settore giovanile vi dico che daremo, col cuore, quello di cui avrete bisogno: è giusto dare ai ragazzi che hanno conosciuto difficoltà l’opportunità di andare oltre. Sono con voi”

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