Niang come un fiore estivo: sboccia col caldo ma poi…

Federica Barbi è laureata in Lettere Moderne e Giornalista Pubblicista dal 2012. Collabora con SpazioMilan.it quasi dalla sua nascita, esattamente dall’aprile del 2012. Segue il Milan dalla lontana Torre Annunziata, in provincia di Napoli, ma quando può corre a rifugiarsi a San Siro, per seguire da vicino le vicende rossonere. Attualmente collabora anche con Vesuvio Live e Betclic. 

Pensate a Niang come ad un fiore estivo, un gelsomino giallo o una fresia, che con i mesi caldi esplodono in tutto il loro splendore. Il paragone è un po’ azzardato, ok, ma è per rendere l’idea della fugacità, della concentrazione di potenza e bellezza in un arco di tempo limitato. M’Baye Niang è così, una meteora estiva con un’ispirazione che funziona a pile: carica a mille e poi improvvisamente si spegne.

E’ successo lo scorso anno, quando il francese convinse Montella a riservargli un posto da titolare nel nuovo Milan, grazie ad un’ottima tournée negli Stati Uniti che ricostruì la sua immagine demolita. E’ successo quest’anno, con una sorprendente passerella in Cina che, stando alle ultime voci, potrebbe regalargli un’inaspettata permanenza a Milanello.

Un anno fa, la fioritura di Niang si spinse fino a novembre circa, per poi appassire prima di Natale. Il Milan proprio non ci riesce a lasciarlo ad andare, confuso dall’altalena di rendimento del giocatore. Così, dal 2014, Niang ha alternato momenti “a casa”, ad altri in prestito in Francia, a Genova e in Inghilterra.

Un legame che non si rompe mai in maniera definitiva, e non solo per mancanza di offerte allettanti, ma soprattutto perché il ragazzo le potenzialità le ha davvero, ma manca in continuità e maturità, due componenti fondamentali per durare nel lungo periodo.

Nell’amichevole con il Bayern Monaco il francese si è letteralmente scatenato nel primo tempo, saltando avversari come fossero birilli. Anche nello scorso pre-campionato, però, le premesse erano rosee ma non hanno avuto seguito nell’arco della stagione. Montella, comunque, pare intenzionato a confermarlo anche quest’anno.

Quanto ci metterà, stavolta, ad appassire?

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